Cantagallo è stato condannato per corruzione (relativa ai fatti antecedenti il 20 aprile 2005) e abuso d’ufficio e il Tribunale ha disposto nei suoi confronti anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’ex sindaco è stato invece assolto perchè il reato non sussiste dal reato di associazione per delinquere, e per altri episodi di corruzione, abuso edilizio, abuso d’ufficio, elusione dei costi di costruzione, favoreggiamento e calunnia. E’ stata inoltre disposta la confisca di 50mila euro, gia’ sequestrata, con il dissequestro e la immediata restituzione delle somme e dei beni eccedenti questa somma. Il Comune di Montesilvano dovra’ essere risarcito per un ammontare pari a 200mila euro. Al termine dell’udienza Cantagallo ha commentato, parlando dell’assoluzione dal reato di associazione per delinquere, che si tratta di un fatto “molto importante perchè cade il ‘sistema Montesilvano’ quindi vuol dire che abbiamo lavorato per il bene della città. Spero di essere assolto in secondo grado. Ero convinto di esserlo gia’ oggi”, ha concluso.
La sentenza, arrivata dopo circa 2 ore e mezzo di camera di consiglio, mette fine al primo grado del processo sui fatti che nel 2006 portarono all’arresto di Cantagallo, assessori e dirigenti comunali e imprenditori, per un totale di 39 imputati (32 persone e sette società). Il pm Gennaro Varone aveva chiesto sei anni di reclusioneper l’ex primo cittadino, sostenendo che nella cittadina adriatica era stato innescato un meccanismo per l’elusione del contributo dei costi di costruzione: il ‘Sistema Montesilvano’. Per quanto riguarda gli appalti dei lavori pubblici, invece, la Procura ritiene che venissero assegnati direttamente alle imprese dietro pagamento di somme di denaro.