Un provvedimento, quello emesso dal gip del capoluogo adriatico, che arriva al culmine di una vicenda andata avanti per oltre 20 anni. I due si erano conosciuti negli anni ottanta tramite le famiglie. Poi lui, a metà degli anni ’90, aveva palesato i suoi sentimenti ed aveva iniziato ad infastidire la donna, con numerose telefonate, pronunciando frasi dal contenuto osceno ed offensivo.
Negli anni seguenti nessun contatto tra i due, fino al 2015, quando sono ricominciati gli atti persecutori. La vicenda è andata avanti tra telefonate, messaggi, consegna di fiori e biglietti, visite a sorpresa, danni all’automobile della vittima, il tutto con il coinvolgimento di amici e colleghi della donna. La vittima ha presentato una denuncia e delle indagini si sono occupati gli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara, diretti da Pierfrancesco Muriana.
Gli atteggiamenti morbosi sono proseguiti, nonostante le segnalazioni della donna, fino a pochi giorni fa, quando il gip Antonella Di Carlo, al termine dell’attività investigativa, ha emesso la misura cautelare. Oltre a mantenere una distanza non inferiore a 50 metri, l’uomo non potrà comunicare con la donna e con i familiari, né verbalmente né con mezzi telefonici e telematici.