Pescara. Il divieto di avvicinarsi a meno di 50 metri dalla donna ha perseguitato per anni: è la misura cautelare eseguita nei confronti di un 48enne di Pescara responsabile del reato di atti persecutori.
Un provvedimento, quello emesso dal gip del capoluogo adriatico, che arriva al culmine di una vicenda andata avanti per oltre 20 anni. I due si erano conosciuti negli anni ottanta tramite le famiglie. Poi lui, a metà degli anni ’90, aveva palesato i suoi sentimenti ed aveva iniziato ad infastidire la donna, con numerose telefonate, pronunciando frasi dal contenuto osceno ed offensivo.
Negli anni seguenti nessun contatto tra i due, fino al 2015, quando sono ricominciati gli atti persecutori. La vicenda è andata avanti tra telefonate, messaggi, consegna di fiori e biglietti, visite a sorpresa, danni all’automobile della vittima, il tutto con il coinvolgimento di amici e colleghi della donna. La vittima ha presentato una denuncia e delle indagini si sono occupati gli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara, diretti da Pierfrancesco Muriana.
Gli atteggiamenti morbosi sono proseguiti, nonostante le segnalazioni della donna, fino a pochi giorni fa, quando il gip Antonella Di Carlo, al termine dell’attività investigativa, ha emesso la misura cautelare. Oltre a mantenere una distanza non inferiore a 50 metri, l’uomo non potrà comunicare con la donna e con i familiari, né verbalmente né con mezzi telefonici e telematici.