Pescara. Anche sulla scena del delitto Bucco arrivano gli esperti della Scientifica di Ancona. Come già accaduto per gli omicidi Ceci, Rigante e Cagnetta, sono le ‘tute bianche’ del gabinetto interregionale a setacciare l’appartamento di via Leopardi a caccia di tracce bioematiche.
Sono arrivati questa mattina a Pescara gli esperti del gabinetto interregionale di Ancona che dovranno effettuare nuovi accertamenti nell’appartamento di Nicola Bucco, il 53enne ucciso la scorsa settimana con un’arma da taglio e trovato in una pozza di sangue in cucina. Coadiuvati dalla squadra mobile, guidata da Pier Francesco Muriana, che si è occupato fin dai primi momenti delle indagini, gli esperti scientifici hanno eseguito rilievi approfonditi in casa di Bucco. Nel seminterrato di via Leopardi, dove l’uomo viveva con un coinquilino, lo stesso che ha scoperto il cadavere mercoledì pomeriggio, Bucco è stato trovato riverso in un lago di sangue, ucciso da un fendente alla gola e ferito da altri tre colpi.
Come già accaduto nell’appartamento di via Giambattista Polacchi, dove Domenico Rigante è stato freddato da una calibro 38 special, la Scientifica è intervenuta anche oggi per ricercare anche le minime tracce biologiche ed ematiche, minuscoli tasselli che possono ricomporre il quadro dell’omicidio, e magari rivelare attraverso capelli o altre tracce biologiche, indizi utili a individuare l’assassino. In questi casi viene usato lo scanner Crimescope: un’apparecchiatura contenuta in una sorta di piccolo Trolley, uno chassis di un personal computer, a cui è collegata una lampada che emette una luce a frequenze molto alte che attraverso filtri opportuni è in grado di evidenziare tracce di sangue e sostanze organiche, supportato dal cosiddetto Luminol, una sostanza chimica capace di evidenziare anche i residui più latenti.