Pescara. Sabatino Aracu si ricandida alla presidenza della Federpattinaggio, nonostante le accuse della Corte dei Conti sui presunti indebiti nella gestione dei rimborsi del Coni. Tante le società che minacciano la scissione dalla federazione. Esposti di Codici alla Procura: “Come fa a ricandidarsi?”.
“Illiceità contabili per l’uso anomalo dei beni federali, per eccesso di spesa di rappresentanza, per spese di trasferta ingiustificate e per l’uso spregiudicato delle carte di credito ufficiali”. E’ stata la procura regionale della Corte dei conti del Lazio, il 22 febbraio scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, a rendere note i presunti illeciti che Sabatino Aracu, deputato Prl e presidente della Federazione italiana hockey e pattinaggio, avrebbe perpetrato nella gestione dei rimborsi elargiti dal Coni in favore della stessa federazione. Da quel discorso è stata prodotta una memoria, dopo che una commissione d’inchiesta nominata dal Coni a riscontrato “un danno erariale che ammonta a 380.861,78 euro”, si legge nel documento della procura, in un passaggio che fa riferimento ad Aracu e segretario generale della federazione Emilio Gasbarrone. Si parla di e ha parlato di “Comportamenti gravemente colposi che hanno direttamente o indirettamente permesso che tali sperperi fossero addossati alla Federazione in totale carenza dei presupposti di legge”, ovvero spese di rappresentanza eccessive e ingiustificate, rimborsi indebiti e indebito utilizzo delle carte di credito federali, anomalie nei rimborsi che il comitato olimpico nazionale elargiva alla Fihp e nei rendiconti amministrativi di questa. “I consiglieri federali”, sostiene la procura laziale, “hanno richiesto ed ottenuto indebiti rimborsi per gli anni dal 2005 al 2009 nella consapevolezza di non averne diritto”.
Accuse che fanno il paio con quanto riferito, a fine 2010, dall’ex moglie di Aracu, Maria Maurizio, chiamata al banco dei testimoni del processo Sanitopoli, che vede il politico pescarese coinvolto in rapporti sospetti con Vincenzo Angelini e Luigi Conga. Una deposizione che ha tirato in ballo numeri e conti dell’ex marito: “Pranzi che venivano pagati con la carta di credito della federazione di pattinaggio”, e delle raccomandazioni che il deputato le rivolgeva. “Mi diceva di fare attenzione alle fatture e lui le girava o all’associazione pattinaggio o ai Giochi del Mediterraneo”, ha riferito Maria Maurizio. “Dal 2003”, continua il riepilogo sui conti di Aracu fatto dalla consorte, “ha comprato 2 posti barca in Sardegna, 2 barche, una casa a Roccaraso, una a Olbia, l’attico in via Fabrizi sotto sequestro e in via Carducci. Perfino un trabocco: non si faceva altro che comprare, non ero d’accordo. Da Roma, un giorno Aracu arrivò con 480 mila euro che vidi nella cassaforte. Mi disse che servivano per l’atto di casa di via Fabrizi. Mio marito mi diceva di pagare regolarmente i mutui”.
Da questa vicenda, poi, sono partiti degli esposti alla procura da parte dell’associazione Codici di Pescara. Al Centro per i diritti del cittadino si sono rivolte alcune società sportive affiliate alla federazione di cui Aracu è presidente uscente. Il prossimo 25 novembre, infatti, si terranno le elezioni per il rinnovo del consiglio federale, e Aracu ha ripresentato la propria candidatura. Scatta, così, il campanella d’allarme delle società, che da Pescara ha trovato eco in tutto Abruzzo e oltre, fino a Foligno, Altamura, Pesaro, Bari e Verona. “Come fa a ricandidarsi Aracu, considerate le vicende di cui è protagonista anche a livello giudiziario”, chiede Maria Cristina Piccioni, della Asd Castrum Giulianova, che si appella al Coni affinché “prenda provvedimenti urgenti cercando soluzioni mentre ora appare latitante. Noi siamo pronti ad uscire dalla Federazione”, prosegue, “e vogliamo formare una nuova lega perchè non ci sentiamo più tutelati e non andremo a votare”. A guidare il reclamo è Domenico Pettinari, segretario provinciale di Codici,”Stupisce che Aracu si ricandidi, nonostante siano note le vicende accadute ai danni dei cittadini”.