Pescara. Ancora ladri nelle cucine della scuola media Carducci, laboratorio alimentare al servizio di molte scuole cittadine. Come undici giorni fa, i ladri sono entrati forzando l’ingresso posteriore. Rubati alimenti per 900 euro.
Secondo furto, in undici giorni, nel centro cottura del Comune di Pescara situato all’interno della scuola media Carducci, in via Fonte Romana. Com’è già accaduto nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorsi, ieri notte degli ignoti sono penetrati da una finestra posteriore della scuola, forzando la serratura, razziando generi alimentari destinati ai bambini di 9 scuole della città.
Ad accorgersi questa mattina presto del colpo è stato il personale della scuola che ha trovato una finestra insolitamente aperta e una volta raggiunto il centro cottura, ha trovato dispense e frigoriferi aperti: a mancare all’appello 70 litri di olio extravergine d’oliva in lattine, 10 bottiglie di vetro d’olio sempre extravergine, 5 chili di prosciutto crudo, 6 chili di prosciutto cotto, 20 chili di parmigiano reggiano, 60 barattoli di omogeneizzati, 60 cartoni di succhi di frutta e 4 confezioni di pane per celiaci, per un valore complessivo di 844 euro. Fortunatamente, la presenza di diverse scorte non ha creato alcun disservizio agli studenti che oggi hanno ricevuto, come al solito il proprio pasto
Per l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti, “il secondo episodio, avvenuto a così pochi giorni di distanza, è il sintomo del malessere sociale che sta spingendo addirittura delle persone a violare la dispensa di una scuola per rubare del cibo, senza toccare nessuna delle attrezzature presenti nell’Istituto”. Secondo la polizia, intervenuta per indagare, i ladri hanno scavalcato la recinzione esterna della scuola, sufficientemente bassa, e soprattutto agevole da bypassare per la presenza di un muretto in cemento. Quindi, arrivati all’interno del cortile, hanno forzato una delle finestre: “E’ evidente che ora il nostro principale problema è quello di scongiurare nuovi eventuali furti”, ha concluso Renzetti.