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Pescara, Filovia: indagato il presidente del comitato Via. Wwf: abbandonare i lavori

Pescara. Con il dirigente della Regione indagato per la mancata valutazione di impatto ambientale, il Wwf torna a chiedere la sospensione dei lavori per la filovia. De Sanctis: “Siamo ai titoli di coda, Sorgi si astenga da qualsiasi altra decisione”.

Gli esposti del Wwf portano la procura ad aprire un’inchiesta sulla mancata Valutazione di impatto ambientale in merito ai lavori della filovia che collegherà Pescara e Montesilvano. A finire sul registro degli indagati è Il dirigente della Regione Abruzzo, Antonio Sorgi, presidente della Commissione di impatto ambientale presso la Regione Abruzzo. Secondo il pm Valentina D’Agostino, Sorgi, che sarà ascoltato dalla procura il prossimo 25 ottobre, agendo in concorso con il presidente della Gtm, Michele Russo, e Pierdomenico Fabiani, responsabile unico del procedimento, “pur essendo consapevole che l’opera in corso, in quanto sistema di trasporto a guida vincolata, necessitava di essere sottoposta a procedura di screening ai fini della valutazione ambientale, consentiva l’esecuzione e la prosecuzione delle opere in assenza di procedura di screening”. In sostanza, Sorgi avrebbe comunicato alla commissione europea che lo screening della Via progetto era stato svolto, fuorviando l’Ue rispetto al giudizio che avrebbe dovuto esprimere dopo l’esposto del Wwf. L’associazione ambientalista, infatti, aveva ritenuto necessaria la valutazione di impatto ambientale in quanto la filovia costituirebbe trasporto a guida vincolata, ricevendo nei giorni scorsi la ragione della Commissione Europea. In attesa del giudizio, però, i lavori sono proseguiti: lo scorso 3 luglio si era attivata la procedura di infrazione, ma anche in seguito a ciò “Sorgi”,si legge nel documento d’accusa, “consentiva la prosecuzione delle opere, limitando la sospensione alla posa in opera dei soli dispositivi che farebbero configurare il sistema proposto a guida vincolata immateriale. Attraverso tale condotta intenzionalmente procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale alle società aggiudicatrici dell’appalto, le quali potevano iniziare ad eseguire le opere senza che il progetto preliminare fosse sottoposto alle necessarie fasi di verifica”.

“A questo punto”, ha detto stamattina Augusto De Sanctis in una conferenza stampa indetta dal Wwf, ““è sceso il sipario con la parola fine sul progetto della Filovia a Pescara, siamo ai titoli di coda”. Per gli ambientalisti non resterebbe altro che “abbandonare un progetto errato” e tornano a chiedere il blocco dei lavori. Il Wwf chiede, inoltre, che il presidente della commissione regionale Via “si astenga da qualsiasi altra decisione sul progetto”. Su Sorgi, sul presidente della Gtm Michele Russo e sul suo predecessore Renzetti si sono sempre scagliate le critiche dei no-filovia, fin dall’inizio della vicenda: “La vicenda conta clamorosi errori procedurali resi evidenti dalle pesanti conclusioni della Commissione Europea e dall’intervento della magistratura pescaresi, aggravata dall’ostinazione mantenuta da queste persone nel corso degli anni”, commenta De Sanctis, “in tutti i modi hanno cercato di non ammettere ciò che era evidente anche solo leggendo le poche righe delle norme europee: la Valutazione d’Impatto Ambientale era obbligatoria e la decisione del 2008 del Comitato Via di escluderla era sbagliata”.

Più recente un altro errore fatto notare dal membro del Wwf: “la Commissione Via a luglio 2012, presieduta sempre dall’architetto Sorgi, a seguito di specifica richiesta della Procura non provvedeva a sospendere del tutto i lavori ma imponeva solo di evitare di installare materiale relativo alla guida vincolata immateriale”. Infatti i lavori proseguirono per l’elettrificazione dei pali ‘vincolanti’. “In realtà”, spiega ancora De Sanctis, “Sorgi era già a conoscenza almeno da quattro mesi, da quanto ci risulta, che la Commissione Europea aveva posto espliciti quesiti alla Regione Abruzzo sull’installazione dei pali e dei fili sulla cosiddetta strada parco. Fin da allora era del tutto evidente che la partita si sarebbe giocata sui pali e non sui piccoli magneti. Ma la Regione non spiegò alla Ue la situazione dei pali e solo grazie al secondo esposto del Wwf la Commissione Europea fu informata dettagliatamente della situazione. Questa condotta e il palese fallimento della procedura di approvazione rendono inopportuno qualsiasi ulteriore interessamento dell’architetto Sorgi a questo progetto a partire dalla riunione del comitato Via di domani. Ciò al di là della stessa inchiesta in corso”