È iniziata nell’ottobre 2009 la truce vicenda, conclusasi sabato scorso con la reclusione nel carcere di Pescara di G. M., operaio 53enne, originario della provincia di Chieti ma, negli ultimi anni, residente tra Pianella e Loreto Aprutino.
L’uomo è stato condannato dalla Corte di Cassazione a 12 anni di carcere per violenza sessuale su minore, confermando la sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila del 2015.
Violenze nato in seno all’insanabile insanabile rapporto conflittuale maturato negli anni tra G.M. e l’ex compagna dalla quale aveva avuto due figlie. Quando la donna decise di allontanarsi dalla casa familiare, insieme alle due ragazzine e da una terza figlia minorenne, avuta da una precedente relazione e, soprattutto, sono stati i servizi sociali a interessarsi alla vicenda, portando le prime testimonianze della donna all’attenzione del Tribunale per i Minorenni de L’Aquila, che dispose l’immediato allontanamento delle minori dalla famiglia ed il collocamento delle stesse presso un’idonea struttura della provincia di Chieti.
Le indagini conseguenti, a seguito anche di un’ulteriore denuncia-querela sporta nei suoi confronti presso la Questura di Chieti per violenza sessuale, hanno poi consentito di appurare la responsabilità dell’uomo in ordine agli abusi sessuali commessi nei confronti delle due giovanissime, pertanto, nel dicembre 2013, il Tribunale di Pescara, accogliendo le formulazioni della Procura della Repubblica e ritenendo fondate le accuse delle minori – escusse in forma protetta – condannava G. M. a 12 anni di reclusione. Condanna poi appellata dall’uomo e oggi confermata in terzo grado, facendo aprire le porte del carcere di San Donato.