I carabinieri, coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, sono risaliti al giovane dopo aver ricostruito l’intera vicenda. Il giovane, ieri, ha chiesto alla propria educatrice di fare una passeggiata in località “Cascatelle”, nell’oasi naturalistica di penne, per riprendersi da uno stato di malessere. Dopo essere arrivati sul posto con un furgone della comunità, il ragazzo ha manifestato le sue intenzioni di avere con lei un rapporto sessuale, ma la donna lo ha rifiutato e ha tentato di ricondurlo in comunità. Il 15enne, letteralmente esagitato, l’ha aggredita e percossa, stringendole una cinta al collo. Con la violenza l’ha costretta a sottostare ad un rapporto sessuale nel furgone. L’educatrice, minacciata di morte se avesse rivelato l’accaduto, è stata poi costretta a fare rientro con il mezzo in comunità. Nel frattempo i carabinieri erano arrivati sul posto, allertati da un collega della donna allarmato per il suo ritardo. Il giovane straniero ha tentato di dileguarsi per cui ne è scaturita una violenta colluttazione con i militari nel corso della quale il 15enne, probabilmente sotto l’effetto di sostanze psicotrope, ha tirato fuori un coltello, ma è stato bloccato prima che lo usasse. Il veicolo, nel quale sarebbero state rinvenute evidenti tracce della violenza, è stato sequestrato con l’arma e gli abiti sia del giovane che della educatrice. La vittima della violenza è stata medicata in ospedale, dove il personale sanitario ha attestato l’avvenuta violenza sessuale e lesioni traumatiche e contusive. Anche due militari hanno dovuto far ricorso alle cure dell’ospedale per le contusioni ed escoriazioni riportate nella colluttazione con il 15enne. Il giovane era già sottoposto a misura cautelare in comunità per aver messo a segno una rapina.