Pescara. La discarica dei veleni di Bussi finirà sotto giudizio della Cassazione il prossimo 26 ottobre, dopo il ricorso in appello inoltrato dall’associazione Codici contro la sentenza per il ‘non luogo a procedere” per i vertici di Ato e Aca.
La Corte Suprema di Cassazione ha fissato al 26 ottobre prossimo l’udienza di camera di consiglio in merito al ricorso, presentato dall’associazione Codici, avverso la sentenza del Gip del Tribunale di Pescara emessa il 10 maggio 2011 sulla maxi discarica di Bussi sul Tirino. Codici ha contestato la sentenza nella parte in cui riguarda il non luogo a procedere nei confronti di Giorgio D’Ambrosio, Bruno Catena, Bartolomeo Di Giovanni, Lorenzo Livello, Roberto Rongione, Roberto Angelucci, Franco Feliciani e Sergio Franci. Accogliendo uno o più motivi del ricorso – fa notare Codici – la Suprema Corte potrebbe annullare la sentenza di grado precedente e prevedere un rinvio al giudice di merito che dovrà adeguarsi alle decisioni prese dagli ermellini. “Non possono rimanere impuniti i vertici dei due enti pubblici, Ato e Aca, preposti al controllo e alla gestione della risorsa idrica”, commentano da Codici, “risorsa idrica che è stata gravemente inquinata e adulterata a danno dell’intera utenza che ha subito ingiustamente gli effetti negativi sulla propria salute per aver bevuto acqua, ripetesi, inquinata”.