E’ stato preso con dell’oro in tasca e i guanti di lattice ancora sulle mani, infilati per non lasciare impronte. Sono stati i carabinieri della del nucleo operativo Radiomobile a sorprendere Antonio Penguè, napoletano di 23 anni, mentre stava mettendo a soqquadro un appartamento di corso Umberto insieme a due complici. A lanciare l’allarme è stata una telefonata al 112 fatta da alcuni vicini, insospettiti dai rumori. Con Penguè c’erano due complici, che però sono riusciti a fuggire facendo perdere le tracce .