Città Sant’Angelo. Sono stati recuperati a Roma, nell’abitazione di un collezionista del posto, alcuni oggetti sacri rubati nel 2004 nella chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo di Città Sant’Angelo. Si tratta di una croce reliquiario d’altare in argento cesellato e sbalzato, due calici in argento cesellato, sbalzato e dorato e un secchiello per l’acqua benedetta, tutti risalenti all’XVIII secolo.
Come spiega il comandante della compagnia di Montesilvano dei carabinieri, Enzo Marinelli, l’operazione di ritrovamento è stata effettuata dai carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale. In totale, sono stati rinvenuti nell’abitazione dell’uomo, un docente di storia dell’arte in pensione, oltre 200 beni, in gran parte di natura sacra, risultati rubati dal 1977 in poi, per un valore superiore a un milione di euro. La casa si trova nel centro storico di Roma.
Durante le indagini, che hanno coinvolto anche i Carabinieri della stazione di Città Sant’Angelo, i militari hanno intercettato al mercato domenicale di Porta Portese un assiduo frequentatore delle bancarelle, acquirente di argenti sacri, libri antichi e marmi settecenteschi (che erano in realtà parti di altari napoletani completamente smontati). Gli oggetti acquistati dal pensionato “viaggiavano” a volte a bordo di taxi, altre volte gli venivano recapitati direttamente a casa dai venditori.
Durante una perquisizione i carabinieri hanno trovato oltre 200 beni d’arte sacra, collocati ovunque e risultati provento di 40 furti, consumati tra il 1977 e il 2007 in chiese, cattedrali, seminari vescovili, conventi, collegi, biblioteche e abitazioni di Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Umbria, Toscana e Marche.
L’uomo, P.R., 60 anni, è stato denunciato insieme ad altre 4 persone, principali venditori della refurtiva.