“E veniamo a sapere”, aggiungono Foschi e Fiorilli, “che sempre il 25 maggio l’Aca, e non l’Arta, ha eseguito dei campionamenti sulla banchina nord, zona Madonnina, a ridosso dello sfioro B – 0, lo stesso in cui, il 25 maggio scorso, i laboratori dell’Aca certificando o la presenza di oltre 100mila microgrammi per metro cubo, un valore venti volte superiore al limite di legge di 5mila microgrammi e che nessuno ha ritenuto importante o doveroso comunicare alla popolazione, nelle stesse ore in cui il sindaco Alessandrini toglieva il divieto di balneazione sulla costa a pochi metri da quello stesso sfioro”.
L’attacco è, riferito all’ormai divieto di balneazione non pubblicato, al sindaco Alessandrini: “Un silenzio istituzionale che purtroppo impone il clima di sospetto e impedisce di ripristinare il rapporto di fiducia tra città e Comune”, aggiungono i due dell’ex giunta Mascia, “Pretendiamo chiarezza e pretendiamo che Comune, Arta, Regione, Aca e Ausl tirino fuori tutte le carte inerenti la balneabilità o meno del nostro mare”.