Gli spari sono stati esplosi in via Punta Penna, traversa di via Del Circuito al confine con Villa Raspa di Spoltore. Poco prima delle 20.00 al secondo piano di una palazzina al civico 28 sono arrivate le ambulanze del 118 e le prime volanti della polizia e i carabinieri, che in pochi minuti sono diventate decine, mentre gli uomini della Polizia Municipale transennavano l’intera zona. Un’ambulanza è sfrecciata via a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso, con a bordo una donna attaccata al respiratore; una seconda l’ha seguita poco dopo con una donna anziana a bordo. Dalle prime voci circolate sul posto, mentre i dirigenti della Questura e la polizia scientifica accorrevano, sarebbero state ferite dall’anziano marito di una delle due con il proprio fucile, per poi suicidarsi in cantina. Sempre le primissime ricostruzioni ipotizzano una relazione sentimentale tra l’uomo e la badante, cittadina rumena; da qui l’ipotesi passionale: lei avrebbe palesato l’intenzione di lasciarlo e lui avrebbe imbracciato il fucile. Il resto è ancora avvolto nel mistero: una colluttazione potrebbe aver prodotto le gravi ferite alle donne, e poi il pentimento successivo all’attimo di follia avrebbe indotto l’anziano a togliersi la vita. Ipotesi che verranno chiarite dalle indagini.
L’uomo, Antonio Di Martile, 72 anni, avrebbe sparato due colpi di fucile alla badante e poi avrebbe raggiunto uno scantinato e si sarebbe sparato al volto morendo sul colpo. Il fucile usato era detenuto regolarmente. Alla base del fatto di sangue una lite con la badante, una delle tante tra la coppia di anziani e la straniera. La moglie di Di Martile, Evelina Leporiere, contrariamente a quanto riferito in un primo momento dalla polizia, non è stata colpita dal marito ed è semplicemente sotto shock. La donna ha 76 anni. La badante straniera, Corina Dascalu, 36 anni, romena, sarebbe stata raggiunta da due colpi, tra il collo e la spalla.
Daniele Galli