Montesilvano. Dopo la morte di un giovane e le clamorose denunce su ciò che avviene dentro la Stella Maris, la Provincia “barrica” l’ex colonia fascista sul lungomare di Montesilvano.
La scorsa settimana un 24enne, che viveva e dormiva abitualmente nella Stella Maris, è stato trovato morto per overdose, rilanciando l’attenzione pubblica sul degrado in cui versa l’imponente edificio, abbandonato a se stesso in attesa del recupero da parte della Provincia di Pescara, ente proprietario.
Nel dibattito scoppiato nelle ore immediatamente successive, a segnalare il massimo del degrado è stato segnalato da Marco Forconi, esponente di Fratelli d’Italia, che ha fornito le foto di un set fotografico erotico allestito nell’edificio interdetto all’accesso, riferendo anche di riti satanici e “gemiti” uditi e visti dai residenti.
Oggi la Provincia, evidentemente per arginare ulteriori accessi non autorizzati, ha circondato il perimetro con transenne e recinzioni metalliche, incatenando il vecchio cancello arrugginito posto all’ingresso e affiggendo nuovi cartelli di “divieto d’accesso”.
“Inferriate assolutamente inutili”, commenta Forconi, “che proibiranno l’accesso ai cittadini ed ai mezzi per il parcheggio durante la stagione estiva, lasciando comunque inalterati gli accessi alla struttura, anziché procedere alla murificazione come richiesto sui primi due livelli. Un palliativo mediocre che non impedirà a spacciatori, immigrati e tanti altri di accedere in maniera indisturbata.