PESCARA. “Non sono povero, non ho fame”. Questo era scritto sul cartello che lui, un uomo di 47 anni, romeno, sposato e padre di due bambini, ha mostrato questa mattina ai passanti incuriositi dalla sua protesta. Un lavoro onesto, durato solo un mese e mezzo, come elettricista per una ditta metalmeccanica del posto, regolarmente assunto.
Da allora è trascorso un anno, ma dello stipendio, dovuto, nemmeno l’ombra. Per questo ha deciso di protestare in piazza Italia, davanti al palazzo della Prefettura e della Provincia. Non è un mendicante, non chiede l’elemosina, vuole solo ciò che gli è dovuto. L’uomo punta il dito contro la Direzione territoriale del lavoro, che conosce perfettamente il problema. Ma nessun risultato finora. La conciliazione, spiega, è andata a vuoto perché la ditta non si è presentata e lui non riesce a venirne a capo. Per questo chiede aiuto alle istituzioni. E per questo da oggi ha iniziato lo sciopero della fame.