Per questo motivo ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Teramo, di cui presto sarà informata la Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficienza e l’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale presieduta dal senatore Ignazio Marino. Nell’esposto, spiega il legale di famiglia, Isidoro Malandra, si chiede di sapere se “l’incidente di cui è stato protagonista il giovane matricida sia stato casuale o frutto di un tentativo di suicidio o comunque di grave gesto autolesionistico e se vi siano state decisioni errate e/o omissioni che abbiano condotto a questo episodio, ritenuto del tutto prevedibile alla luce della manifesta patologia psichiatrica da cui è affetto Valentino Di Nunzio”.
Per quanto riguarda, invece, la decisione di ricorrere alla commissione presieduta da Marino, Malandra fa notare che in questa storia “si intrecciano errori attribuibili ai magistrati che si sono occupati del caso, ma anche al Servizio Sanitario Penitenziario, assolutamente inadatto ed inefficace quando si trova di fronte alla malattia mentale”. Sulla posizione di Di Nunzio, intanto, si attende la decisione del Tribunale del Riesame. Il 28 marzo è previsto l’inizio del processo in Corte d’Assise a Chieti.