Pescara. Decine di mezzi agricoli parcheggiati a motori spenti nei pressi del casello autostradale di Villanova di Cepagatti e un gazebo allestito a ridosso dello spartitraffico. E’ continuata anche oggi la mobilitazione degli agricoltori che aderiscono al Movimento dei forconi d’Abruzzo.
Gli operatori che hanno preso parte al presidio pacifico sulla A25 chiedono alle istituzioni locali e nazionali una maggiore attenzione alle problematiche del settore per venire fuori dalla crisi globale che penalizza cerealicoltori, produttori di ortaggi, allevatori e addetti delle imprese di servizi all’agricoltura. Dopo i blocchi di ieri, gli agricoltori che si identificano nel Movimento dei Forconi si sono radunati anche stamattina all’altezza del casello autostradale di Villanova di Cepagatti e hanno allestito un gazebo accanto allo spartitraffico. Le decine di trattori parcheggiati a bordo strada hanno determinato un’altra giornata di rallentamenti per la circolazione veicolare. Mentre un altro gruppo di manifestanti si sono radunati a Pratola Peligna.
E’ per questo che il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e l’assessore provinciale all’Agricoltura Angelo D’Ottavio hanno raggiunto i manifestanti sull’A25 e si sono intrattenuti per ascoltare le ragioni della mobilitazione. In un documento consegnato a Testa e D’Ottavio gli addetti del settore hanno avanzato richieste precise. In particolare, a livello regionale, il movimento sollecita “il mantenimento del contratto unilaterale, perché l’estrema parcellizzazione dei terreni nelle zone interne dell’Abruzzo non rende possibile l’applicazione della nuova normativa sui contratti bilaterali”. Si chiede quindi “una modifica per l’accesso alla cosiddetta misura f relativa ai finanziamenti ai prati pascolo”.
Per sopravvivere in questo momento di crisi globale, le aziende hanno bisogno anche di una serie di interventi a livello nazionale. Ad esempio nei confronti Equitalia che, dicono gli operatori, “ha messo sotto scacco molte imprese agricole e artigiane”. Ce l’hanno, poi, con le multinazionali, si sentono “strozzati dal caro gasolio (occorrono 3 litri di latte o 7 kg di grano per un litro di gasolio) e dall’Imu, che rischia di darci il colpo di grazia”. Quanto ai GAL (Gruppo di azione locale) fanno notare che la Regione ha approvato i Piani di sviluppo locale, ma ad oggi “i finanziamenti non arrivano alle imprese a causa di veti politici e ricorsi che penalizzano il settore”.
Testa e D’Ottavio hanno invitato una delegazione regionale del Movimento a partecipare ad un incontro che si terrà lunedì mattina nei locali della Provincia di Pescara, assieme ai presidenti delle altre tre Province abruzzesi “in modo da concordare insieme eventuali interventi sia a livello regionale che nazionale, tenendo conto”, dicono Testa e D’Ottavio, “che la Regione si è già attivata e l’assessore Mauro Febbo ha fissato un incontro per venerdì”.
“E’ un settore trainante che in questo momento è in sofferenza e va aiutato”, aggiungono Testa e D’Ottavio, “e intendiamo muoverci per far arrivare la voce di questi lavoratori su altri tavoli”. Testa e D’Ottavio, seppur nei limiti di competenza della Provincia, hanno illustrato agli operatori i progetti dell’ente per incentivare la filiera corta e la commercializzazione dei prodotti tipici del territorio locale. Il presidio al momento non si scioglie e va avanti.