Lo afferma il presidente regionale della Cna, Italo Lupo, all’indomani delle conclusioni dei lavori dell’assemblea della Società per azioni che gestisce lo scalo abruzzese, che ha ridisegnato l’assetto del consiglio di amministrazione. “Rispettando un nostro impegno assunto pubblicamente in estate – sostiene Lupo in proposito – abbiamo sottoscritto una quota del capitale sociale della Saga, per un importo che supera il 15mila euro. Una piccola cifra, che tuttavia rivela la nostra volontà di contribuire, non solo a parole, allo sviluppo di una infrastruttura che tutti nei documenti ufficiali giudicano strategica e decisiva per le sorti del turismo e delle attività economiche regionali, ma che alla prova dei fatti vede solo un timidissimo sostegno da parte di pubblici e privati. A parte Regione Abruzzo, Camere di Commercio e Comune di Pescara, che detengono quote significative del capitale sociale, dall’elenco dei soci risulta come gli altri enti pubblici brillino per la loro assenza, compresi quelli che sull’aeroporto hanno interessi territoriali diretti: Provincia di Pescara e Comune di Chieti hanno quote appena simboliche, inferiori ai contributi erogati a sagre estive. Mentre nessun altro ente locale dell’area urbana, come Montesilvano, Francavilla o la Provincia di Chieti, senza citare i principali centri costieri che vivono di turismo estivo, sottoscrive un solo centesimo per la sola struttura che collega l’Abruzzo all’Europa”.
Stupisce poi, rincara il presidente regionale della Cna, l’esiguità della presenza del sistema bancario locale (“Caripe a parte, solo spiccioli da Tercas e Carichieti”), delle grandi aziende di trasporto pubblico e privato (“Arpa e AirOne investono meno di noi, la Gtm neppure c’è”), mentre la presenza privata si limita a qualche presenza significativa (è il caso di Filippo De Cecco) e altre di mera “testimonianza”.
A detta della Cna, tocca ora al neo presidente Laureti e al rinnovato consiglio di amministrazione mettere in atto una più proficua strategia dell’attenzione verso il territorio: “Perché i progetti che puntano a un ridimensionamento dei piccoli aeroporti, messi nero su bianco prima da una commissione parlamentare d’inchiesta e poi da uno studio dell’Enac non sono mai stati cancellati. Per questo, il nuovo assetto della Saga deve porsi rapidamente il problema del suo sviluppo: i buoni risultati raggiunti dalla gestione Mannetti, devono rappresentare la base di partenza, ma occorrono risorse aggiuntive. E’ vero: il traffico passeggeri, a Pescara, nel 2011 segna un incremento doppio della media nazionale (a ottobre +17% contro una media del 7,2%), ma è vero anche che altri piccoli scali come Ancona, Rimini, Trieste hanno saputo fare meglio di noi, andando largamente sopra il 20%”.