L’indagine è partita nel 2009, quando sono state sequestrate, nelle farmacie ospedaliere di Pescara, Chieti e Atri, numerose ricette del Servizio sanitario nazionale falsificate nella firma dei medici convenzionati, per l’approvvigionamento di un farmaco anabolizzante, il “Genotropin”, a base di somatropina o ormone della crescita.
I successivi accertamenti hanno consentito di identificare gli autori del raggiro a danno delle farmacie ospedaliere, utilizzato per il procacciamento illegale di farmaci anabolizzanti che, successivamente, venivano venduti ad atleti che praticavano il body building in alcune palestre.
Le intercettazioni telefoniche, disposte dalla Procura di Pescara, e i sequestri di ricette e farmaci, hanno confermato l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita all’approvvigionamento di farmaci dopanti tramite ricette ripetibili (ricette bianche) e del Servizio sanitario nazionale, con intestazioni di medici inesistenti, alla commercializzazione dei prodotti dopanti, che hanno determinato ingenti danni patrimoniali al Servizio Sanitario, considerato l’elevato costo del farmaco trafugato (50-60 euro a dose). L’esecuzione di perquisizioni domiciliari, eseguite nei mesi scorsi, a carico delle 36 persone coinvolte nell’illecita attività, hanno permesso il sequestro di oltre 7mila compresse e fiale di medicinali ad effetto dopante (molte delle quali di provenienza estera ed alcune destinate all’esclusivo uso veterinario), quasi 5mila ricette in bianco o falsificate e timbri sottratti ad ignari medici di base ed utilizzati per l’approvvigionamento di anabolizzanti.
La vicenda si è conclusa ieri con l’esecuzione di sette misure cautelari: due agli arresti domiciliari nei confronti di L. F., 31 anni, e di C. F. 39enne, entrambi di Montesilvano, quattro agli obblighi di dimora, uno all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Un’ottava persona, da sottoporre all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, è al momento irreperibile.