Le operazioni di bonifica, smaltimento e ripristino dell’area hanno riguardato la rimozione di sette serbatoi di ferro interrati utilizzati per contenere oli pesanti e idrocarburi e nei quali sono stati rinvenuti inerti contenenti sostanze pericolose per circa 59 tonnellate, rifiuti contenenti oli per circa 118 tonnellate e ferro e acciaio per circa 42 tonnellate. Sulla superficie dell’area sono stati rimossi e smaltiti rifiuti non pericolosi per circa 7 tonnellate.
L’area era stata sequestrata nel 2010 dalla polizia provinciale di Pescara poiché da lì provenivano consistenti colonne di fumo maleodorante e irritante dovute all’incendio di materiale plastico-gommoso causato da un uomo, successivamente identificato e denunciato in stato di libertà e, insieme ai proprietari dell’area, per violazione del Codice dell’ambiente per abbandono di rifiuti pericolosi. L’area in questione era adibita in passato a deposito di carburanti e lubrificanti per macchine agricole con cisterne sotterrate e edifici in disuso, ma non era mai stata sottoposta a bonifica.
A seguito della comunicazione dell’avvenuta bonifica, la Procura di Pescara ha disposto il dissequestro del terreno.