I fatti risalgono al 30 ottobre scorso, quando il “bruto” aveva aggredito una cinquantenne originaria di Chieti in pieno centro a Pescara, nei pressi dell’area del terminal bus della stazione centrale, incurante del fatto che si trattasse di una domenica sera e che vi fossero numerose persone ancora a passeggio.
Complice il suo stato di ubriachezza, il rumeno aveva prima tentato un maldestro approccio con la donna e poi, vistosi respinto, l’aveva aggredita e immobilizzata a terra, minacciando di ammazzarla se avesse gridato e cominciando a baciarla ripetutamente. Era seguito anche un tentativo di violenza carnale, sventato grazie all’intervento di tre ragazze che si erano trovate a passare casualmente e che, gridando, avevano indotto l’uomo a fuggire con una bici nera.
Le indagini hanno subito imboccato la pista giusta, grazie alle descrizioni dello stupratore fornite dalla vittima e dalle testimoni. Poco tempo prima, infatti, una Volante aveva identificato proprio Cirlan che bivaccava ubriaco all’inizio della “strada parco” con altri balordi. Quella cicatrice, ma soprattutto i suoi precedenti, non erano piaciuti affatto ai due poliziotti che ne avevano annotato il nome sulla loro agenda.
E’ bastato poco per collegare i due episodi e così le generalità e la foto segnaletica del rumeno sono finiti sul tavolo degli investigatori della Squadra Mobile, che hanno subito effettuato una perquisizione a casa sua, trovando sia il giubbotto rosso che la bici usata per la fuga. I successivi riconoscimenti dell’uomo da parte della vittima e delle testimoni hanno chiuso il cerchio sulla vicenda, consentendo al Pm titolare dell’indagine, Silvia Santoro, di chiedere ed ottenere la cattura dello stupratore al Gip di Pescara, Luca De Ninis, che ne ha disposto gli arresti domiciliari.