Rapina Banca dell’Adriatico a Pescara: malvivente scoperto a 20 mesi dal colpo

carabinieri1Pescara. I carabinieri hanno arrestato il presunto responsabile della rapina messa a segno a febbraio 2010 ai danni della Banca dell’Adriatico, in via Tiburtina, a Pescara. Il malvivente aveva agito armato, con un coltello da cucina.

Durante la rapina un uomo, un funzionario dell’istituto di credito, era rimasto ferito. Il presunto autore della rapina del 5 febbraio 2010, che all’epoca dei fatti era minorenne, e’ stato arrestato su disposizione del gip Silvia Reitano su richiesta del pm presso la Procura della Repubblica dei minori dell’Aquila Antonio Altobelli. Il rapinatore non solo feri’ gravemente un cassiere ad una mano con il taglierino, recidendogli i tendini della mano, ma prese anche in ostaggio un’impiegata per farsi aprire la porta della banca e le puntò l’arma alla gola, trascinandola verso il bussolotto che era stato bloccato. In questo modo riuscì ad allontanarsi dalla struttura con il bottino di 7.000 euro. L’uomo ferito e’ rientrato da poco a lavoro e ha subito 5 interventi chirurgici. I carabinieri sono risaliti alla sua identità, nonostante indossasse il passamontagna, grazie a una impronta palmare, avendo agito a mani nude. Il giovane, della provincia di Bari, era arrivato a Pescara in trasferta e con lui c’era un complice che lo attendeva in macchina e che non e’ stato ancora identificato. E’ gia’ ristretto in una casa di accoglienza in Puglia,dove gli e’ stata notificata la misura cautelare, per reati contro il patrimonio e tentato omicidio. I militari dell’Arma, coordinati da Claudio Scarponi e Eugenio Stangarone, hanno sottolineato la violenza con cui ha agito il giovane di fronte a impiegati e clienti della banca.

 

 

 

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