Pescara. Nasce a Pescara lo sportello dell’Unione inquilini contro i contratti truffa e gli affitti in nero. Un fenomeno che colpisce maggiormente gli studenti universitari fuori sede, ma anche lavoratori e immigrati.
Fino allo scorso 7 giugno, i proprietari locatari di una casa o di un appartamento sena regolare contratto hanno avuto la possibilità di mettersi in regola grazie al decreto legislativo sulla “cedolare secca” (n°23/2011) che prevede alcuni agevolazioni fiscali per chi si autodenuncia. Un bello sconto, con la riduzione dell’Irpef dal 30 al 21% per chi affitta 4 anni più 4, e fino al 19% per chi mette la propria casa in affitto con contratti a canone concordato, che si pensava avrebbe spinto i proprietari ad uscire allo scoperto: “Invece le cose sono andate diversamente”, afferma Walter Rapattoni, avvocato dell’Unione inquilini di Pescara, “I dati ufficiali non ci sono ancora, ma sono pochi i capitali emersi con questo “scudo fiscale” casalingo”. Dal 7 giugno 2011, quindi, gli stessi inquilini possono denunciare autonomamente i contratti in nero di cui sono vittime, godendo di un risarcimento garantito dalla legge. “L’inquilino può autonomamente registrare il contratto d’affitto scritto o verbale, anticipando il versamento dell’imposta dovuta, e ottenere in cambio e contestualmente alla registrazione un contratto d’affitto di 4 anni più 4, a un canone di locazione annuale pari al triplo della rendita catastale dell’immobile oggetto della locazione ovvero fino all’80% in meno per 8 anni”.
Per incentivare questo importante strumento risarcitorio, l’Unione Inquilini ha aperto uno sportello a Pescara e ha lanciato la campagna contro i contratti truffa e gli affitti in nero che si rivolge a studenti fuorisede, immigrati, lavoratori, in affitto, anche di una camera, senza contratto o con un contratto d’affitto non registrato. Lo sportello si trova in Via Teramo 10, a disposizione tutti i Giovedì dalle 16:00 alle 18:00 per avviare la regolarizzazione dei contratti ed usufruire della riduzione del canone d’affitto.
Daniele Galli