L’azione di sciopero di quattro ore interesserà tutto il personale dipendente dell’azienda Gtm, nel rispetto dei servizi minimi e delle fasce di garanzia concordate a livello aziendale con le seguenti modalità: il personale viaggiante dalle 20:00 alle 24:00, mentre il personale a terra (controllori e meccanici) nelle ultime 4 ore di ogni turno.
A spiegare le motivazioni della protesta, che si concretizza dopo i tentativi di concertazione tra le parti falliti negli ultimi mesi, vengono spiegate da Franco Rolandi e Alberto Cilli, rispettivamente segretari Filt Cgil e Uil Trasporti per Pescara; i tagli eseguiti sul personale, acuiti dalla dirigenza di fresca nomina, fanno pronunciare i sindacati così: “Stiamo parlando, è bene ricordarlo, di persone nominate dalla politica che dall’alto delle loro elevate retribuzioni e senza avere la benché minima esperienza del settore, si accaniscono e intendono far pagare ai soli lavoratori della Gtm, in particolare ai più giovani, le note difficoltà che il settore sta attraversando in conseguenza dei tagli. In questa fase di criticità, è bene ricordare anche questo, nessun’altra azienda di trasporto locale operante in Abruzzo e pur in presenza di tagli ben più cospicui di quelli operati da Gtm, ha pensato di promuovere azioni unilaterali di disdetta di accordi aziendali, causando l’interruzione delle relazioni sindacali”.
Questo il punto chiave, sul quale i lavoratori basano le radici della protesta: “Gli accordi disdettati dal Presidente Michele Russo risalgono al 1991 e al 2004”, spiegano i segretari, “e regolamentano per il solo personale di guida sia le procedure di trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno che la normativa di impiego degli autisti. Con questa operazione che l’azienda ha motivato nella necessità di dover mantenere in equilibrio i propri bilanci, gli autisti assunti a part time, non avranno più certezze sulla trasformazione del proprio rapporto di lavoro a tempo pieno, e, comunque subiranno notevoli penalizzazioni sulle loro retribuzioni già notevolmente al di sotto di mille euro al mese.
Quello che Cilli Rolandi giudicano un “chiaro accanimento contro il personale di guida”, si lega a “evidenti contraddizioni aziendali alla luce delle seguenti considerazioni riscontrabili da dati ufficiali”. Del personale assunto a part time in Gti dal 2008, di 43 autisti nessuno è stato passato in full time, mentre di 16 impiegati ben 13 hanno goduto dell’estensione del tempo lavorativo. A questa motivazione principale che ha indotto Filt Cgil e Uiltrasporti a proclamare lo sciopero, vanno aggiunti inoltre i “tanti disservizi derivanti da una gestione aziendale carente in conseguenza di una totale mancanza di programmazione, come sono chiaramente a dimostrare le tante e sistematiche lamentale dei viaggiatori/utenti ai quali rimane come unica garanzia e certezza la disponibilità del personale. Un Presidente e un Consiglio di Amministrazione totalmente assente rispetto alla qualità e all’efficienza del servizio offerto ai cittadini e per lo più indifferente alla necessità di mantenere corrette relazioni sindacali come sono a dimostrare le chiare vessazioni verso i dipendenti Gtm su argomenti quali la detassazione delle prestazioni straordinarie, i rimborsi fiscali e sulle prospettate discriminazioni nella scelta del personale per la guida dei filobus. Sembrerebbe invece che lo stesso Presidente e i Componenti del CdA, non si pongano alcun problema a corrispondere sempre nel settore amministrativo cifre abnormi derivanti da ingiustificate prestazioni straordinarie e finanche a riconoscere indennità aggiuntive ad personam frutto di trattative assolutamente individuali non contemplate da accordi nazionali ed aziendali vigenti. A tal proposito risulta sconcertante, per una azienda pubblica come la Gtm, la mancanza di trasparenza negli atti aziendali. E’ infatti noto che in Gtm, (al contrario di quanto avviene in Arpa dove i verbali del Cda e dell’Assemblea degli azionisti vengono integralmente pubblicati sul sito web), per venire in possesso delle stesse documentazioni, occorre inoltrare una contorta e farraginosa procedura di accesso agli atti per poi avere dopo lungo tempo e, dietro pagamento, una documentazione oltretutto incompleta, indecifrabile e ricca di omissis”.
Daniele Galli