Quella di presentare querela e’ stata una “decisione sofferta”, spiega Lanciotti, alla quale si e’ giunti a seguito del comportamento dei coniugi Alinovi, i quali hanno rilasciato dichiarazioni ritenute dall’Ordine “gravemente lesive dell’immagine e della professionalita’ di medici e servizi del nosocomio Spirito Santo di Pescara”. L’Ordine ha registrato “un inarrestabile crescendo” che si e’ concluso con la pubblicazione su Facebook della foto di un medico con la didascalia “se li conosci li eviti… il medico della morte”. Inoltre sono stati chiamati in causa dai genitori del bimbo “medici incapaci, la politica che li proteggerebbe, imprecisati poteri forti e finanche la massoneria”. Per Lanciotti si tratta di “persone, certamente e profondamente segnate da una gravissima perdita” ma il cui comportamento, “esondando abbondantemente dagli argini del diritto alla libera manifestazione del pensiero, e’ certamente in grado di procurare ingiustificato allarme e di generare sfiducia e ostilità nei confronti dei medici e dei servizi nosocomiali, con grave turbamento dei civili rapporti su cui poggia la convivenza sociale”.