A Pescara era conosciuto nell’ambiente dello spaccio di droga, ma lui, finalmente, aveva trovato il coraggio di dire basta, di uscire dal giro e denunciare i suoi fornitori. Il 9 luglio scorso, dunque, si è rivolto agli agenti della Questura di Pescara, che immediatamente hanno dato il via alle indagini che, questa mattina, hanno portato all’arresto di tre persone.
L’ordinanza è stata emessa dal gip Luca De Ninis su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Barbara Del Bono.
Ai poliziotti il giovane aveva confessato di rifornirsi abitualmente di consistenti quantitativi di marjuana e cocaina, da tre giovani campani, da tempo residenti nella provincia pescarese. Droga che poi lui stesso provvedeva a “piazzare” sul mercato.
Le cose erano andate lisce fino al giugno scorso, quando si era di fatto trovato nell’impossibilità di rivendere una partita di 4 chili di marijuana, acquistata dai “soliti” per 16mila euro. Denaro che doveva poi essere corrisposto, secondo le “clausole” dell’illecita compravendita, entro 15 giorni dalla consegna della droga.
Da allora il giovane era stato ripetutamente intimorito dai suoi fornitori per estinguere il debito, non contenti del pagamento parziale di 3mila euro che questi, a più riprese e sempre sotto minaccia, aveva consegnato ai suoi ormai ex soci in affari.
La situazione è diventata sempre più insostenibile ed il giovane, che aveva tra l’altro chiesto al padre, all’oscuro di tutto, consistenti somme di denaro, ha deciso nel giorno ultimo per il pagamento di affidarsi alla polizia per uscire dall’impasse.
L’appuntamento era in un rimessaggio nautico lungo il fiume Pescara: i poliziotti della Mobile, appostati nei paraggi, hanno quindi arrestato in flagranza del reato di estorsione, uno dei trafficanti, Arturo Santillo, 34 anni di Mugnano di Napoli, residente in provincia di Pescara, trovato con indosso i soldi, segnati dalla polizia, estorti alla sua vittima.
Nel frattempo sono stati recuperati due chili di marijuana e ovviamente, anche la vittima dell’estorsione è stata arrestata per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
L’attività investigativa è proseguita nei giorni successivi, segnati, fra l’altro, da evidenti tentativi di intimidazione subite dal padre del denunciante ad opera dei soci di Santillo. Il gip, dunque, su richiesta della Procura della Repubblica di Pescara, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, oltre che nei confronti del Santillo, anche per Vincenzo Scognamiglio, 33 anni, e Ciro Granieri, 24 anni, anche loro originari di Napoli, ma residenti a Pescara. L’accusa per tutti è quella di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione continuata.