Pescara. Un nubifragio di violenza inaudita, quello che si è abbattuto nella tarda serata di ieri sulla città. Ma tra i tanti danni subiti da abitazioni, negozi ed uffici, se la sono vista brutta due operai dell’Attiva finiti con l’Apecar in un tombino. Allagati anche l’Aurum e gli uffici dell’anagrafe, voli dirottati e automobili “alla deriva”.
“Un evento eccezionale, oltre ogni previsione”. Anche l’assessore comunale alla Protezione Civile, Berardino Fiorilli, si meraviglia del nubifragio che ieri sera ha messo Pescara letteralmente a mollo in mezzo metro d’acqua. Fiorilli, che è sceso in strada insieme a 6 unità operative, racconta di aver visto “le auto galleggiare su 50 centimetri d’acqua e finire alla deriva, in mezzo alla carreggiata, ostruendo anche il passaggio dei mezzi di soccorso”. Non è stata risparmiata nessuna zona: oltre le solite zone a rischio di via Pepe, via Elettra e via Marconi, dove le pompe di sollevamento hanno funzionato benissimo, ma il fiume non è riuscito ugualmente a far defluire l’insopportabile flusso d’acqua, e il lago si è allungato fino all’incrocio con via Mazzarino, allagamento in via Fonte Romana, via Santina Campana, da via Colli Innamorati a via Marconi, via Silvio Spaventa, piazza dei Grue, via Cola dell’Amatrice, via Tibullo, piazza San Luigi, e tutta l’area circostante la ex Caserma di Cocco, e via Da Vestea, via Italica e via Vittoria Colonna. In via Tirino, nei pressi del tribunale, il fango è sceso copiosamente dalla collina riversandosi in strada. Il bilancio è, purtroppo, il solito: androni, garage e scantinati sott’acqua, magazzini e merce danneggiati, ai quali si aggiungono i danni subiti dagli arredi degli stabilimenti balneari, attrezzati per le serate all’aperto.
Allagati gli uffici dell’Aurum e dell’anagrafe. Voli dirottati e disagi all’aeroporto. Sono state, invece, le guardie notturne dell’Aurum ad allertare i Vigili del fuoco per l’allagamento degli uffici amministrativi: il mancato funzionamento di un canale di scolo che ha provocato il rientro dell’acqua dai condizionatori dell’aria, generando l’infiltrazione negli uffici. Fortunatamente non è stata colpita l’area delle mostre. Questa mattina, invece, gli impiegati degli uffici dell’anagrafe hanno dovuto imbracciare faldoni e computer ed abbandonare i locali allagati di via Venezia per trasferirsi in via Calabria.
L’acquazzone ha reso agitata anche la serata in aeroporto, dove alle 22:55 era previsto l’arrivo del volo Ryanair da Bergamo-Orio al Serio, dirottato sullo scalo di Ancona per impraticabilità della pista di atterraggio. L’aereo è stato fatto atterrare provvisoriamente nel capoluogo marchigiano, per poi arrivare finalmente, ad emergenza passata, a Pescara alle 3:00. Qualche disagio per chi ha è stato costretto a prolungare l’attesa di parenti e amici nei locali dell’aeroporto d’Abruzzo, dove bar e ristoranti avevano chiuso alle 21:40, orario previsto per l’ultima partenza (direzione Londra-Stansted): “il dirottamento per maltempo, verificatosi in un orario susseguente, fa parte di un contesto di contingenza” ha spiegato Carla Mannetti, Presidente della Saga.
Tombino scoperto, ci finiscono dentro con l’Apecar: feriti due spazzini. I danni maggiori sono stati riportati sicuramente da due operai dell’Attiva, che a bordo dell’Apecar adibita alla raccolta dei rifiuti transitavano durante il nubifragio in via del Santuario. Purtroppo per loro, la violenza dell’acqua aveva prima fatto saltare un tombino e poi reso invisibile il buco apertosi sull’asfalto; passandoci sopra, l’Apecar è stata letteralmente inghiottita e i due spazzini sono finiti con la testa contro il parabrezza, spaccandolo: entrambi, trasportati in ospedale, se la sono cavata con una prognosi di sette giorni. Un episodio simile era accaduto a gennaio scorso, quando un automobilista distratto era finito con un furgone nelle acque del sottopassaggio ferroviario di fontanelle completamente allagato.
Daniele Galli