Dopo i primi due viaggi, di ieri e giovedì scorso, effettuati dallo scalo ortonese, la Snav annuncia l’abbandono definitivo per questa stagione turistica al porto di Pescara. Ancora peggio: Raffaele Aiello e Stefania Vago, che ieri hanno ricevuto una lettera dal commissario del dragaggio, Guerino Testa, il quale ha annunciato l’impossibilita’ di effettuare il dragaggio in questa fase e quindi di predisporre il porto al collegamento, stamattina in conferenza stampa hanno dato la notizia che fa tremare i polsi alle istituzioni locali, “se non ci saranno variazioni”, la Snav non tornerà a Pescara neanche la prossima estate: “Al momento” hanno detto i rappresentanti della Snav , “è un addio a Pescara” anche se “il ritorno qui non e’ da escludere”. La compagnia, che sta approntando l’attivazione del collegamento tra la Croazia e Ortona, ritiene di aver subito “danni importanti a tutti i livelli, che saranno quantificati a fine estate” e sostiene: ”Cio’ che fa piu’ male, al di là degli aspetti commerciali, è che stiamo buttando a mare 11 anni di successi, in cui ce l’abbiamo messa tutta per far si che da Pescara iniziasse a muoversi qualcosa”. Forte il rammarico da parte della Snav, al quale si aggiunge una nota di rimprovero per “un momento di stasi importante” nelle prenotazioni per il collegamento estivo tra le due sponde.
Alla vicenda del dragaggio non riesce a slegarsi la polemica politica: anche durante la conferenza odierna, infatti, si e’ verificato un battibecco tra il capogruppo comunale del Pd, Moreno Di Pietrantonio, e Testa. La maretta scorsa tra il commissario ad acta e il Pd negli ultimi giorni tocca punte sempre più acute: due giorni fa Testa aveva tacciato gli oppositori di dire “stronzate”, mentre oggi Di Pietrantonio ha accusato nuovamente il commissario di essere responsabile dell’emergenza, pur essendo stato nominato solo a fine giugno. Testa, che ha poi chiesto un incontro privato con Aiello e la Vago, ha spiegato che il dragaggio, con lo scarico a mare del materiale, non è effettuabile durante la stagione estiva, poiché creerebbe problemi alla stagione balneare. “Paghiamo una situazione che si trascina da anni”, ha commentato, “Il mio impegno è fare il dragaggio in maniera ordinaria. Chiederò l’anticipazione della chiusura della stagione balneare ai primi di settembre per anticipare il dragaggio o farò in modo di attivare le operazioni di dragaggio quanto prima, alla chiusura della stagione balneare, che termina il 30 settembre”
Presente anche il presidente della Camera di commercio, Daniele Becci, che mestamente ha ammesso che Pescara ha fatto una “pessima figura” in questa vicenda e ha garantito il proprio impegno affinché la Snav abbia ad ottobre “le garanzie per tornare a Pescara il prossimo anno”. Becci ha anche chiesto “scusa alla Snav” per l’accaduto e ha ringraziato la compagnia “per essere rimasta in Abruzzo”.
Confesercenti: da lunedì i questionari per la class action. Gli uffici di Confesercenti Pescara inizieranno lunedì la distribuzione del questionario per rilevare i danni arrecati alle imprese dal mancato dragaggio del porto di Pescara. La decisione è stata assunta oggi dalla Direzione Provinciale dell’associazione imprenditoriale, sentito il proprio ufficio legale. Il questionario, firmato dalle associazioni di categoria delle agenzie di viaggi (Assoviaggi), degli stabilimenti balneari (Fiba), dei pubblici esercizi (Fiepet) e degli hotel (Asshotel), sigle aderenti ad Assoturismo-Confesercenti, e dalla Federazione Italiana Settore Moda (Fismo-Confesercenti), verrà ritirato a settembre e servirà a capire in che modo il mancato dragaggio del porto avrà inciso sull’estate delle piccole e medie imprese del settore turistico-ricettivo e commerciale di Pescara e Montesilvano. “Con questo strumento potremo valutare l’eventuale calo di incassi settore per settore” spiega il direttore provinciale di Confesercenti Gianni Taucci, “mentre è allo studio la valutazione del danno di immagine che questa situazione assurda sta creando. Le imprese commerciali e turistiche di Pescara non sono più disposte a pagare le evidenti inefficienze della politica e della macchina amministrativa. Vogliamo sperare” conclude Taucci “che l’ipotesi di perdere i collegamenti con la Croazia anche nel 2012 non si trasformi in realtà. La politica deve comprendere che non può continuare a giocare sulla pelle di chi ogni mattina mantiene aperta l’attività a proprio rischio e con coraggio: se c’è qualcuno che dovrà pagare, è giusto che se ne assuma le responsabilità, ma le imprese non sono più disposte ad accettare in silenzio”. L’associazione di categoria, nei giorni scorsi, aveva annunciato di voler procedere ad una class action, ovvero una richiesta collettiva di risarcimento danni, viste le perdite economiche subite con l’errata conduzione delle procedure di dragaggio.
Il sindaco Albore Mascia: “Comune e città vittime. Responsabilità del Provveditorato”. Nel rassicurare la Snav con l’impegno a riportare il prossimo anno a Pescara il collegamento con la Croazia, il sindaco Albore Mascia afferma la città vittima impreparata della situazione, completamente ribaltatasi in poche settimane. “Appena lo scorso giugno”, ha infatti detto il sindaco, “la responsabile commerciale della Snav, Stefania Vago, giunta a Pescara per rendersi conto personalmente delle condizioni del porto canale ebbe modo di effettuare un sopralluogo e soprattutto abbiamo deciso insieme di confermare il collegamento marittimo a fronte degli esami batimetrici eseguiti dall’Arta, secondo i quali l’area destinata al Pescara Jet aveva una profondità di almeno 6 metri, sufficiente a garantire l’ingresso e il transito in tranquillità del mezzo della Snav”. Oggi, invece, con il dragaggio fermo e il fondale che continua ad accumulare sedimenti, le pinne del catamarano toccano sul fondo: “mai avremmo potuto sospettare quanto è accaduto oggi”, afferma Mascia, “è chiaro che se avessi avuto dubbi tecnici, e non certamente politici, avremmo adottato per tempo le dovute misure di precauzione, dunque l’amministrazione comunale e la città stessa sono vittime della situazione odierna che non è stata determinata dal Comune, il quale non ha mai avuto alcun potere sulla vicenda del dragaggio, se non quello di sollecitare costantemente il Provveditorato alle Opere pubbliche e la stessa Protezione civile manifestando le preoccupazioni per la situazione d’emergenza che stavamo vivendo. Sicuramente non siamo rimasti con le mani in mano e più volte abbiamo battuti i pugni sul tavolo per farci ascoltare dal Provveditorato”. “E’ evidente che la problematica portuale odierna affonda le proprie radici nel passato e nella gestione della vicenda del dragaggio seguita dal Provveditorato”, ha aggiunto il vicesindaco Fiorilli.
Daniele Galli