Pescara. Come più volte ribadito nei tavoli di concertazione convocati dall’assessore all’Urbanistica Marcello Antonelli, l’ANIALP, facendosi portavoce delle inquietudini della categoria, ha già proposto un rilancio del settore indicando quali siano gli strumenti innovativi di pianificazione che conducano ad uno sviluppo sostenibile della città e del territorio. Tra le proposte, quella ritenuta fondamentale, incentivare la demolizione e la sostituzione della vecchia edilizia, costruita senza criteri tecnici, sismici e architettonici che conduca, liberando ambiti degradati, ad una città moderna, ecologica e sostenibile fondata sugli edifici passivi, attuando il principio della perequazione urbanistica.
In sintonia con quanto espresso dai Presidenti degli Ordini degli Architetti e dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Maurizio Vicaretti, che ha recentemente partecipato ad un incontro dibattito dell’Anialp, in cui è stato ampiamente discusso il tema definendone le priorità, l’associazione chiede alle forze politiche di effettuare scelte mirate e lungimiranti, in cui le eccellenti professionalità locali possano esprimere idee e progettualità, da tener conto nella trasformazione e nella modernizzazione della città di Pescara.
Il presidente, l’architetto Antongiulio Ciaramellano, ritiene che “sarebbe illogico e devastante per l’economia locale, rinunciare ad una grande azione di marketing territoriale, nello stile di quanto realizzato a Valencia, Bilbao o Chicago, che investa le aree strategiche della città. Le aree dell’ex Cofa e dell’ex stazione di Pescara nella continuità delle due riviere e dell’asse di Corso Umberto e del centro città, dove è già visibile l’effetto attrattivo del ponte del Mare, sono occasioni uniche e rare per un master plan, elaborato e condiviso dalle professionalità locali, che permetta un rilancio economico di ampia gittata. Pescara non può vivere senza il turismo, unica risorsa per l’economia locale, che può dare nuova linfa alle attività economiche; i piani urbanistici non devono continuare a disattendere la vocazione intrinseca della città come è già successo nei piani regolatori del passato, puntando soltanto sull’edilizia residenziale. Le scelte devono essere coraggiose ma ponderate in tutti gli effetti, tali da garantire un vero piano di sviluppo, che possa portare Pescara ad essere una città moderna con espressioni di architettura contemporanea di alto profilo, ma dove le occasioni strategiche sono coordinate in un master plan realizzato e condiviso dai professionisti locali, profondi conoscitori della realtà cittadina”.