Viene definito, da più parti, “un pasticcio” il progetto della Regione Abruzzo per le vasche antiesondazione sul fiume Pescara, previste a Rosciano e Cepagatti: tante le preoccupazioni per i residenti dei territori dell’interno della provincia di Pescara, a cominciare dai proprietari dei terreni agricoli che ospiteranno l’opera. E’ stata applicata, infatti, una legge che stabilisce la Servitù di allagamento, ovvero non ci saranno espropri veri e propri, anche per evitare il rischio di contenziosi che avrebbero allungato i tempi di cantiere con il rischio di perdere i 54milioni di euro di finanziamento, dunque i terreni, tutti di natura agricola, non verranno tolti ai proprietari, ma ci sarà solo una servitù e i proprietari potranno continuare a coltivarli, imponendo, però, comunque delle limitazioni, ossia dei danni.
Così, domani mattina, un corteo di trattori sfileranno nelle stade di Pescara per manifestare la protesta delle 170 famiglie coinvolte. Accanto a loro si schiera il capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri: “Da mesi abbiamo approvato in Consiglio regionale due emendamenti per il riconoscimento di equi indennizzi sia ai proprietari privati sia alle pubbliche amministrazioni coinvolte”, spiega, “peccato che il Governatore D’Alfonso abbia deliberatamente scelto di ignorare quegli emendamenti, scatenando una protesta inevitabile di un martedì nero”.
Proprio stamattina, peraltro, c’è stato un incontro sull’argomento tra il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il sindaco di Rosciano e i rappresentanti degli agricoltori di Cepagatti.
(foto di repertorio)