Mentre i lavori per la costruzione del tracciato della filovia sulla (ormai ex) Strada parco si accingono ad arrivare nei pressi dell’incrocio con viale Leopoldo Muzii, il comitato No filovia-Oltre il gazebo procede la propria battaglia in difesa dello “spazio depredato”. È la signora Antonella De Cecco, una delle responsabili del Comitato, a denunciare come il tracciato adiacente alla corsia dedicata al mezzo, quello pedo-ciclabile “nel tratto di arrivo in viale Muzii non ha mai subito una adeguata divisione del marciapiede tra la parte ciclabile e quella pedonale, per evidenti motivi di insufficienza degli spazi”. Storicamente, mancando una vera e propria pista ciclabile, i ciclisti usavano la parte asfaltata lasciando ai pedoni la parte con la betonella, però “quando si stava realizzando quel marciapiedi”, racconta Antonella De Cecco, “nel tratto davanti a Villa Sabucchi volevano demolire il muro di cinta del parco e prenderne una bella fetta per allargare il marciapiedi, ma ci fu una insurrezione degli abitanti della zona e non se ne fece più niente”.
Parrebbe, quindi, palesarsi quella mancanza fisica di spazio per una “convivenza” tra il Filò e chi vorrebbe continuare a passeggiare o pedalare sul viale minacciata dai No-filovia: “Ora stanno scavando dei buchi per le fondamenta dei pali nella betonella del marciapiedi”, continua la responsabile del comitato, “quindi una bella porzione del marciapiedi sarà inclusa nella carreggiata della filovia e la parte che resterà per i passanti è ridotta ai minimi termini, ovviamente senza nessun rispetto per le normative di sicurezza delle ciclabili e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Già prima lì non si era potuta fare la ciclabile, figurarsi ora!”, conclude indignata.
Le foto dei cantieri, in effetti, non lasciano presagire un futuro “comodo” per chi passerà su quei marciapiedi con passegini alla mano o a bordo di carrozzine per disabili. Volendo ironizzare, e sdrammatizzare, occorrerebbe imporre un senso unico alternato sul marciapiedi.
Daniele Galli