Nella celebrazione della messa di questa sera, giovedì 22 settembre, alle ore 18, nella chiesa del centro cittadino, monsignor Tommaso Valentinetti ha presentato ai pescaresi il nuovo responsabile del progetto “Santuario” che «ha la volontà – spiega lo stesso arcivescovo – di favorire un lavoro di coordinamento delle parrocchie della città e della diocesi e di elevare lo stesso Sacro Cuore a luogo della preghiera continua, chiesa aperta all’accoglienza, alla relazione e centro diocesano di spiritualità».
Durante l’estate le voci di una elevazione del Sacro Cuore a Santuario avevano suscitato confusione e diverse perplessità da parte di alcuni parrocchiani, ma la novità «è e deve essere, invece, – continua l’arcivescovo – motivo di gioia per la comunità diocesana e cittadina che potrà concentrare l’attenzione sul “Cuore” e rimettere la preghiera al centro del suo riflettere, del suo agire e del suo vivere. Il Santuario del Sacratissimo Cuore di Gesù è un’opportunità – ha ribadito Valentinetti – e sfido chiunque a mettere su una scala di prestigio la parola parrocchia e la parola santuario, per ridare alla “santità” il giusto posto nel nostro cammino battesimale e per scoprire quel dono che Dio Padre desidera per ogni suo figlio. La chiesa del Sacro Cuore è una porta spalancata».
Per questo, non a caso, il nuovo rettore, non arriverà da solo ma sarà affiancato da otto suore della Fraternità Arca di Maria, e da due Corettori: da don Giovanni Campoverde, finora parroco di Nocciano e Villa San Giovanni e da don Remo Chioditti, già attivo nella comunità da diversi anni come vicario parrocchiale senza dimenticare don Rolando Mungo, sempre presente nonostante la veneranda età.
Catechesi per giovani e adulti, Lectio divina, la possibilità di trovare sempre qualcuno disposto all’ascolto e all’amministrazione del sacramento della riconciliazione e, soprattutto l’adorazione continua, oltre alle messe ad orario feriali e domenicali, saranno le attività primarie della nuova realtà che diventerà il centro nevralgico di tutta la diocesi. «È auspicabile – anticipa il presule, presentando le prossime iniziative – che tutti i presbiteri della città e della diocesi sentano la chiesa del Sacro Cuore come un luogo di culto preferenziale e approfittino, insieme alle comunità a loro affidate, dell’adorazione perpetua e della vocazione a cui il santuario è chiamato, per ritiri e appuntamenti di preghiera. La presenza costante del vescovo con la lectio nei tempi forti, l’ascolto metodico della Parola, le attività di formazione e la possibilità di preghiera costante favoriranno la missione della nuova realtà del Sacro Cuore».