Due i casi registrati ieri in altrettante scuole: uno alla media Masci di Francavilla, l’altro all’istituto professionale Di Marzio di Pescara. A mancare due servizi indispensabili: l’assistenza specialistica, di competenza Comunale, e l’insegnante di sostegno, che le scuole non hanno ancora provveduto ad assegnare.
Ma “niente assistenza scolastica”, spiega Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, “significa, “niente autonomia, niente inclusione, niente assistenza materiale, niente assistenza all’igiene personale, niente ausilio in entrata e in uscita, niente aiuto nell’apprendimento. Quindi tutti a scuola tranne i disabili, perché di fronte a questo gravissimo problema le famiglie sono costrette a tenere i propri figli a casa”.
“In assenza della figura dell’assistente”, prosegue Ferrante, “viene meno la possibilità di essere a scuola al pari degli altri, viene negato il diritto allo studio, lesa la dignità della persona”. Così come già asserito ieri dall’assessore del Comune di Pescara, Giuliano Diodati, “l’assistenza scolastica rientrava nei servizi erogati dalla Provincia di Pescara, dal 14 luglio scorso è passato tra le competenze del Comune di Pescara”, illustra Ferrante, “ma solo in questi giorni, ad anno scolastico iniziato, con enormi disagi delle famiglie, il Comune di Pescara sta provvedendo a riassegnare il servizio, dopo un vergognoso rimpallo di responsabilità tra Regione, Provincia e Comune”.
Pronta a clamorose proteste, il presidente di Carrozzine Determinate invita Diodati e l’assessore regionale Marinella Slocco, a “un chiarimento immediato in cui si garantisca l’attivazione in tempi utili dei servizi di assistenza scolastica per tutti gli studenti disabili abruzzesi, superando tutti gli ostacoli burocratici e senza alcuna contrazione dei finanziamenti, perché la disabilità non può aspettare e non può sottostare a vergognose scelte politiche economiche”.
A difendere le competenze di presidi e Comune interviene Daniele Licheri, coordinatore cittadino di Sel: “La responsabilità”, dice, “è tutta del Ministro Giannini e della cosiddetta riforma della Buona Scuola. Quest’anno i Provveditorati hanno avuto le direttive ministeriali di sistemare prima i docenti delle assegnazioni provvisorie e poi gli incarichi annuali. Solitamente gli incarichi annuali agli insegnati di sostegno venivano dati entro il 31 agosto proprio per garantire la copertura di un servizio cosi fondamentale. Quest’anno il ritardo è dovuto al fatto che le assegnazioni provvisorie sono state fatte d’urgenza come una toppa del Governo al danno creato nel mandare gli insegnati dal sud al nord assunti con la Buona Scuola nel 2015. Questo ha intasato il lavoro dei Provveditorati e ha comportato che ci siamo ritrovati al riavvio delle attività scolastiche senza insegnanti di sostegno con incarichi annuali nominati”.