Pescara. Continua la barzelletta del momento, dragaggio del porto canale di Pescara ancora in “alto mare”. In questo caso però ciò che avanza sempre più è la sabbia presente sui fondali dello scalo pescarese, che per l’ennesima volta rischia di chiudere i battenti. L’amministrazione sembra però non voler più mandare giù l’amaro boccone è impone un ultimatum: il dragaggio dovrà riprendere entro poche ore, chiudendo in modo definitivo il nuovo balletto di carte, lettere, certificati e autorizzazioni che stamane sembra essere ricominciato tra Regione, Provveditorato alle Opere pubbliche e l’impresa Nicolaj, incaricata dallo stesso Provveditorato di portare via almeno 11mila metri cubi di sabbia.
A questo punto l’amministrazione comunale, sembrerebbe chiedere il rispetto rigoroso di quelle scadenze circa la ripresa dei lavori fornite dallo stesso Provveditore alle Opere pubbliche Carlea appena sette giorni fa, lo scorso 14 marzo, durante il vertice svoltosi in Prefettura, scadenze garantite persino dinanzi al Prefetto D’Antuono. “Il Comune, dal proprio canto, sta facendo tutto il possibile per agevolare e snellire la trasmissione dell’ulteriore documentazione richiesta tra gli Enti competenti, ma a questo punto non intendiamo assistere inermi a quella che è una situazione assolutamente grottesca”, ha detto il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici e Sicurezza del territorio Armando Foschi che stamane ha seguito le ultime vicende relative all’emergenza dragaggio e soprattutto alla mancata ripresa delle operazioni di escavazione dei fondali, fissata proprio dal Provveditorato per la giornata odierna.
In altre parole, oggi doveva ricominciare l’escavazione dei fondali, ma così non è stato, mentre dal porto canale sono arrivate nuove notizie circa un altro peschereccio che la notte scorsa avrebbe corso il rischio di restare bloccato all’ingresso dello scalo. A questo punto stamane è ripreso il giro delle telefonate tra tutte le Istituzioni interessate per capire meglio cosa fosse successo e perché la draga non stesse operando: la Nicolaj, che ha confermato di aver ricevuto il secondo incarico, ha sostenuto di dover attendere una nuova autorizzazione dalla Regione Abruzzo circa l’utilizzo del macchinario per il trattamento dei fanghi dragati, oltre che dover attendere il ritorno degli operatori dal Belgio per la movimentazione della stessa macchina. “A questo punto – ha invece sottolineato Foschi – abbiamo assunto contatti con la Regione Abruzzo che ha invece ufficializzato che l’autorizzazione per l’uso del macchinario era pronta e poteva essere ritirata, mentre ha chiesto all’impresa di produrre la richiesta di autorizzazione al completamento dell’attività in discarica, ma la Nicolaj, a sua volta, ha affermato di aver già prodotto tale documentazione, che in giornata avrebbe di nuovo portato in copia alla Regione Abruzzo. A questo punto però, saremo delle ‘sentinelle’ non più disposte a tollerare ulteriori rimpalli di responsabilità né rinvii ingiustificati. Ci attendiamo a stretto giro un contatto con il Provveditorato per sapere quando intende riavviare le operazioni di dragaggio. Comprendiamo il disagio e la tensione che in questo ore hanno ripreso a serpeggiare tra la marineria, che però può contare sul pieno sostegno e appoggio da parte dell’amministrazione comunale che sta facendo tutto il possibile per mantenere alta l’attenzione sulla problematica”.
Monica Coletti