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Pescara, L’Agorà in protesta per i tagli al sociale

 

Pescara. E’ scesa in piazza stamattina, davanti al Municipio pescarese, una rappresentativa dei 120 operatori dell’Agorà: la cooperativa addetta all’assistenza sociale nell’area vestina che da settembre 2010 non riceve più fondi dalla Regione. Bandiere della Funziona pubblica della Cgil e cartelloni per sollecitare le istituzioni a riaprire i rubinetti delle risorse.

Operano in 35 Comuni, 18 dei quali dell’area vestina, si occupano di assistenza domiciliare per anziani e disabili e del servizio nelle scuole. In 120 sono uniti dalla operativa aretina Agorà, la stessa che da settembre 2010, da quando la Regione ha bloccato i fondi al sociale, anticipa a questi operatori lo stipendio di tasca propria. Ma se la situazione non dovesse cambiare, l’Agorà sarà costretta a bloccare le attività, mettendo a rischio anche l’impiego di queste persone, oltre che ai servizi importantissimi per la cittadinanza vestina. I manifestanti riuniti stamattina davanti al Palazzo di Città, per lo più donne, spiegano che “alla Regione spetta il rimborso di questi servizi per il 65%, mentre il resto tocca ai Comuni”, ma il blocco di 1milione e 800mila euro dedicato al sociale mette i Comuni in posizione di morosità.

Queste persone si sono già rivolte ai sindaci, “ma hanno sempre fatto promesse rimaste vane”, spiegano. I Comuni con la maglia nera paiono essere quelli più grandi, Loreto e Penne. E di fronte alle previsioni di uno stanziamento dedicato al sociale nel 2011 pari alla metà di quanto stanziato in passato, si cerca di attingere a dei fondi rimasti bloccati, almeno per dare una boccata d’ossigeno alle casse dell’Agora; ma la questione pare essere intricata nella rete burocratica: “In passato erano le Comunità Montane Vestina e Majella-Morrone a fare da tramite tra la Regione e noi, ora queste sono commissariate e non c’è più nemmeno un tesoriere che con una firma possa sbloccare 400mila euro stanziati ma mai erogati”, riferisce una manifestante.

Daniele Galli