La cosiddetta “spaccata”. Questo il metodo con cui tre campani in trasferta a Pescara hanno rapinato ieri sera la boutique Adriana, nel pieno centro dello shopping cittadino, in via Nicola Fabrizi. I dettagli della vicenda sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dal Vice Questore Mario Della Cioppa e dal Sostituto Comissario Stefania Greco. Sono tutti napoletani: Ciro Ciotola, 40 anni, Luigi Calamita, 28 anni e Domenica Battista, 30 anni; già noti alle forze dell’ordine per furto, rapina, ricettazione, reati per droga e per detenzione ingiustificata di attrezzi da scasso, mentre per la donna pesano anche i reati di estorsione, violenza, rissa e partecipazione ad associazione a delinquere di stampo camorristico.
Erano le 23:10, la vita del centro non era ancora andata totalmente a dormire, quando i tre, volto coperto da berretto e sciarpa per eludere il sistema di videosorveglianza, hanno forzato la porta principale con delle “chiavi false”, una specie di passepartout molto diffuso tra la criminalità campana, che con l’aiuto di trapano e di esperienza nel settore permette di aprire qualsiasi porta: è scattato l’antifurto del negozio, ma non è servito a dissuaderli e a portare via rapidamente pellicce, foulard, borse e cinture griffate per un ammontare di 50mila euro.
Per loro sfortuna, un agente della Guardia Forestale fuori servizio era nei paraggi e ha allertato il 113, per poi mettersi all’inseguimento del Doblò usato per il carico e per la fuga in direzione Montesilvano. I rapinatori se ne sono accorti solo arrivati all’altezza dei grandi alberghi della vettura che l’inseguiva e hanno accelerato, ma sono prontamente intervenute 3 volanti della Polizia: in un primo momento Ciotola, alla guida, ha provato a speronare una delle Alfa 159, ma la corazza della ‘pantera’ ha resistito e l’ha costretto a fermarsi di fronte al centro commerciale Porto Allegro. Manovra che è valsa ai tre anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, oltre all’accusa per rapina. Il furgone per il momento non risulta rubato, ma intestato ad una società del nord Italia: sono in corso indagini ulteriori per appurare in quali modalità risultasse in possesso dei tre soggetti.
Daniele Galli