La Corte costituzionale ha accettato la petizione firmata da 1milione e 400mila italiani, 25mila provenienti dall’Abruzzi, sancendo l’istituzione di due referendum. Il primo per l’abolizione del Decreto Ronchi che, seguendo l’onda trasformante i consorzi di gestione idrica in Spa e quella delle recenti liberalizzazioni, ha riformato l’affidamento dell’acqua alle società semi-pubbliche ‘in house’, decretando l’obbligo di ricorrere alla gara d’appalto, relegando alle società ‘in house’ l’evenienza residuale ed eccezionale. Il secondo, invece, punta ad abolire il cosiddetto incentivo ai privati: da quando per i privati è stato, infatti, possibile investire nella gestione idrica, è stato dedicato loro un ritorno fisso e garantito che va dal 7 al 15%, derivante direttamente dalle bollette pagate dagli utenti.
Per promuovere i due referendum si è costituito un Comitato regionale, una unione trasversale che mette insieme forum sociali, partiti di estrema sinistra, diocesi, caritas, associazioni di stampo cattoliche e sindacati. Ideali di fondo messi da parte per un unico obiettivo: spazzare via la minaccia della privatizzazione dalla gestione idrica. “L’acqua è un bene comune, come ha ricordato anche il Papa; la Chiesa difende la vita e il creato, l’acqua è un bene di tutti, non economico e noi non siamo padroni ma amministratori dei beni, per cui la Chiesa non può che essere contraria alla privatizzazione”: a parlare per l’Arcidiocesi Pescara-Penne è Don Giorno Moricone, e suona strano sentire le sue parole seguire a quelle di Domenico D’Aurora, della segreteria regionale Cgil: “Questa battaglia lega con un filo rosso la negazione di diritti umani, come l’acqua, a quelli dei lavoratori: garantiremo l’appoggio dei lavoratori alla lotta alla logica mercificatoria”. Supera le dissintonie interne, il Comitato del Si, e si impegna per promuovere il più possibile la campagna referendaria che porterà al voto un milione di abruzzesi. Non è stata ancora fissata la data del voto, seppur avanzata da parte del comitato la richiesta di unirla a quella delle prossime amministrative: “per risparmiare”, spiega Renato De Nicola di Abruzzo Social Forum. Il messaggio lanciato dalla conferenza nella sala Consiliare del Comune di Pescara è quello di istituire ovunque comitati promozionali: “E’ importante diffonderci sul territorio, affrontando anche sforzi di autofinanziamento”, dice Isidoro Malandra di OltreAbruzzi, perché “l’acqua è un diritto di tutti, oltre che un bene prezioso umano e civile di cui dobbiamo riappropriarci”, aggiunge Renato Guarino di Punto Pace Pax Christi.
Una campagna mossa, forse per la prima volta in Italia, unicamente da forze civili e che procede a livello nazionale attorno al sito internet www.referendumacqua.it e regionale con il sito www.nonlasciamolifare.org . E dalla forza sociale, “quella portante dei cittadini”, spera di ricevere il sostegno utile al raggiungimento del quorum: 50% più 1 è l’obiettivo del comitato del Sì.
Daniele Galli