Pescara. Dopo i casi dello scorso anno e le ultime polemiche sulla balneabilità a Pescara, tornano su Facebook nuove foto-segnalazioni di casi con bolle rosse dopo aver fatto il bagno al mare.
Non esistono prove mediche sul collegamento tra le acqua del mare pescarese e l’eruzione cutanea (rappresentata nella foto), ma diversi cittadini e bagnanti pescaresi non hanno dubbi, anche alla luce dei diversi casi avvenuti, con simili conseguenza sulla pelle.
A Pescara tiene banco da giorni la balneabilità di alcuni tratti del mare, in particolare via Galilei e via Balilla, zone che nei giorni scorsi hanno avuto dati oltre norma, poi rientrati nelle analisi supplettive. Analisi e rassicurazione dell’amministrazione che non hanno convinto tutti i pescaresi.
Sono le braccia di un’amica che ieri ha osato bagnarsi con l’acqua del nostro mare. Lo ha fatto perché sui giornali ha letto che l’acqua in via Galilei e via Balilla era ormai pulita e l’eliminazione dei divieti era ormai solo una formalità. Lo ha fatto perché si è fidata e questo è il risultato. Da stamattina sta facendo bombe di cortisone dopo una notte insonne. Non aggiungo altro, se non: vergogna!”, scrive Patricia Fogaraccio pubblicando le due foto sul noto social network.
In attesa di chiarimenti scientifici con le temperature estive si surriscalda la polemica: balneabilità, mare inquinato, Arta si candidano ad essere il leitmotiv dell’estate 2016.
Pescara, avviata la procedura per richiedere la revoca del divieto di balneazione su via Galilei
“In data odierna l’Amministrazione comunale ha provveduto a richiedere alla Regione Abruzzo la revoca del divieto di balneazione temporaneo per acque scarse nel punto di campionamento denominato via Galilei”.
Lo ha dichiarato il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio, definendolo “un risultato importante dopo che negli ultimi tempi le analisi svolte dall’Arta hanno fatto registrare valori di conformità per quello specifico punto. Come abbiamo già avuto modo di affermare in questi giorni, il livello dell’attenzione e della vigilanza non si abbassa, ma, anzi, i dati ultimi ci motivano ancor di più nel percorso che abbiamo assunto, volto ad ingaggiare una vera e propria battaglia contro tutti gli elementi inquinanti che vengono riversati nel fiume Pescara. In questo senso siamo fiduciosi che alla prossima tornata di analisi, anche per il punto di campionamento di via Balilla possa ripetersi un dato di conformità che consentirebbe di avere la balneabilità su tutto il litorale cittadino”.
“Questa situazione – continua – ha comunque determinato nel corso degli ultimi anni una condizione di criticità gestionale da parte dei concessionari degli stabilimenti balneari che fa registrare una diminuzione delle attività con conseguente ripercussione sull’economia delle aziende cittadine interessate. Per tale ragione, ho ritenuto di dover richiedere al Ministero delle Infrastrutture, alla Regione Abruzzo e all’Agenzia del Demanio di valutare l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 1 comma 251 della legge n. 296 del 2006 che consente in tali situazioni di applicare una riduzione dei canoni concessori nella misura del 50 per cento”.
Per il vicesindaco “l’auspicio è che si possa presto recuperare il massimo della funzionalità e fruibilità del nostro litorale e che i concessionari possano svolgere appieno la loro attività aziendale che rappresenta un elemento importante della nostra economia e per l’occupazione di centinaia di persone del comparto. Nei prossimi giorni insieme con la Regione Abruzzo incontreremo i responsabili del Ministero e Agenzia del Demanio per rappresentare quanto oggi richiesto formalmente con la nota allegata”.
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