Pescara. Erba alta, spogliatoi in disarmo e uno stato di degrado diffuso: queste le condizioni in cui versa lo storico campo di calcio Rampigna di via Caduta del Forte, tornato nella disponibilità del Comune di Pescara lo scorso 21 marzo.
A denunciare lo stato di abbandono dell’impianto sportivo, intitolato a Renato Curi e campo di gioco del Pescara nei suoi primi anni di vita, è il consigliere comunale Massimiliano Pignoli che segnala come sia stata sciolta la convenzione con la società sportiva Ursus 1925, che aveva preso in concessione la gestione dell’impianto, per gravi inadempienze.
“Questa società non ha adempiuto agli obblighi stipulati dal contratto”, dice Pignoli,”per questa ragione il Comune ha inviato delle diffide fino alla riassegnazione dell’impianto al Comune lo scorso 8 marzo. Da quella data il campo versa in queste pessime condizioni. Voglio ricordare la storia: il Rampigna è il monumento storico per eccellenza del calcio pescarese, qui ha giocato la Strapaesana, la Pescara Calcio per poi trasferirsi all’Adriatico-Cornacchia. È una denuncia che faccio all’amministrazione comunale affinché si sbrighi a riqualificare questo impianto”.
Pignoli sottolinea anche come con la piena fruibilità del Rampigna si darebbe maggiore spazio a quelle società sportive costrette ad allenarsi in orari serali, anche alle 21 e alle 22, per la mancanza delle altre strutture.
“Se non dovesse essere progettata la riqualificazione del Rampigna”, conclude Pignoli, “mi impegnerò personalmente a trovare fondi nel prossimo bilancio a questo scopo. Attualmente è vietato l’accesso perché la struttura non è a norma, il campo è invaso da arbusti ed erba alta e gli spogliatoi sono completamente in disarmo, c’è da rifare l’intera struttura. Spero che questo grido di allarme, che è lo stesso di tanti ragazzi che vengono tolti dalle strade, possa essere ripreso dall’amministrazione comunale”.
Per far rivivere il campo Rampigna sarebbero necessari circa 200mila euro, la somma necessaria per la ristrutturazione del campo di Rancitelli che ora è in erba sintetica.
“Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che il campo debba tornare a vivere, essendo stati i primi ad impegnarci per riacquisire l’area dal precedente soggetto gestore che ce l’ha restituita da pochissimo. Un interesse pressante quello di riaprirla alla fruibilità cittadina e al più presto possibile, che ci ha portato a contattare diverse società e realtà sportive a cui guardiamo con grande ottimismo perché possano essere interessate alla gestione e procedere con lo strumento del project financing, tant’è che proprio per questo la struttura non è fra quelle inserite a bando”, replica l’assessore allo Sport Giuliano Diodati.