Pescara. Che gli agenti si dicano contrari o favorevoli, partirà ufficialmente domani, venerdì 3 dicembre, il servizio armato della Polizia Municipale di Pescara.Pistola a seguito per i 70 agenti risultati idonei alle prove che già dal mattino inizieranno la propria attività.
“Un riconoscimento dell’elevata professionalità raggiunta dai nostri uomini e dalle nostre donne che ogni giorno sono impegnati in un servizio fondamentale di controllo del territorio, al fine di contribuire, con le altre Forze dell’Ordine, a garantire la sicurezza delle nostre strade e dei nostri quartieri. Oggi abbiamo inaugurato il ‘modello Pescara’: il prossimo passo sarà il ripristino del turno notturno di servizio, già a partire dal nuovo anno, e la riapertura dei distaccamenti sul territorio, a cominciare da quello previsto nel centro storico, che realizzeremo all’interno di alcuni locali del Museo delle Genti d’Abruzzo in via delle Caserme, rispettando il programma di governo condiviso con i pescaresi”, ha annunciato il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata presso la sede del Comando, in via del Circuito, per annunciare l’inizio, da domani, del servizio armato. Presenti il comandante del Corpo Carlo Maggitti, il vicecomandante colonnello Chingoli, il colonnello Gallo, il maggiore Costantini, il maggiore Palestini, il maggiore Ballone e il maggiore Olivieri, oltre agli agenti con indosso l’arma.
Un servizio a cui non ci si poteva sottrarre, previsto persino dalla “legge quadro del 1986”, come ci tiene a ricordare il sindaco. E dallo scorso 27 maggio, con la nuova delibera proposta dal centro destra, si è dato il via alla macchina operativa. Individuati i servizi per i quali gli agenti indosseranno la pistola, ossia i Servizi di Pronto Intervento, il Servizio notturno, di Protezione e Vigilanza dell’armeria del Corpo, il Servizio esterno di vigilanza, ossia di Polizia stradale, il servizio ausiliario di Pubblica sicurezza, il servizio di Sicurezza urbana e di Polizia amministrativo-giudiziaria, gli agenti hanno dovuto imparare a gestire l’uso dell’arma e a riconoscere le situazioni di reale rischio da quelle meno impegnative, avvalendosi dell’ausilio della Scuola di controllo del territorio. Gli agenti hanno seguito lo stesso corso di formazione riservato agli agenti della Polizia di Stato, partecipando alla simulazione di situazioni di emergenza, dalla rapina sino al controllo di presunti sospetti a un posto di blocco, dalla guida in sicurezza sino agli interventi di prima emergenza nel caso di incidenti stradali. E poi hanno partecipato alle esercitazioni presso il poligono di tiro ‘Le Macchie’ nel Comune di Poggio Picenze, in provincia de L’Aquila. Da domani il comandante ha già organizzato i servizi armati, dunque da domani i nostri agenti indosseranno le pistole per svolgere i propri servizi.
La polemica sollevata dagli agenti solo qualche mese fa circa la custodia dell’arma, sembra però essere rimasta inascoltata, ad ognuno toccherà infatti portare a casa le armi, con l’unico vantaggio che l’amministrazione stanzierà una serie di fondi per l’acquisto di armadi di sicurezza che permettano di custodire l’arma a casa assicurandone tutte le condizioni di sicurezza. L’armeria servirà solo come deposito nel caso di sequestri di armi o come deposito d’emergenza o temporaneo per gli agenti che dovranno effettuare servizi in ufficio. Collaudata anche la camera di sicurezza per eventuali arresti. Sono stati acquistati anche 12 giubbotti antiproiettili che gli agenti indosseranno durante i servizi nei posti di controllo o blocco stradale, in modo da garantire la massima sicurezza.
“La dotazione dell’arma – ha ribadito il comandante Maggitti – rappresenterà un deterrente per malintenzionati e, al tempo stesso, un elemento di sicurezza in più per gli agenti che potranno usare la pistola solo per legittima difesa. Nei prossimi giorni, intanto, altri 26 agenti inizieranno i corsi di preparazione all’uso della pistola e il nostro auspicio è quello di poter giungere anche a un incremento futuro del personale”.
Monica Coletti