Pescara. Il Tribunale di Pescara ha emesso una dura sentenza di condanna nei confronti di due rumeni che, nella primavera del 2007, si erano resi responsabili, insieme ad un loro connazionale minorenne, di una serie di gravi reati commessi ai danni di una ragazza di sedici anni. Si tratta di Daniel Zdjca, meglio conosciuto come Cristian, 21 anni, condannato a sette anni di reclusione, e di Viorel Verdesan 32 anni, condannato a sei anni, entrambi per il reato di violenza sessuale aggravata.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il marzo e il maggio del 2007, quando alcuni educatori e responsabili di un centro di accoglienza per minori di Pescara, che si occupa di minori vittime di abusi e violenze sessuali, denunciarono l’esistenza di una situazione di particolare gravità.
Questi riferirono che una delle ragazze minorenni a loro affidate, di anni 16, convinta da un’amica, anch’ella minorenne ed ospite del centro, aveva iniziato a frequentare dei rumeni di etnia rom senza fissa dimora, che avevano abusato sessualmente di lei, inducendola anche alla prostituzione.
Le indagini furono subito attivate e permisero di verificare la veridicità del racconto, accertando che la minore, adescata da Zdjca, all’epoca fidanzato con l’amica della sedicenne, era stata poi violentata ripetutamente da altri rumeni, i quali avevano anche cercato di indurla alla prostituzione con violenze e minacce di ogni genere.
I rumeni, poi, avevano iniziare ad “assediare” la struttura di accoglienza nelle ore serali e notturne, per indurre le ragazze ad uscire in loro compagnia e a nulla erano serviti i continui interventi delle forze dell’ordine, che non riuscivano a scoraggiarli. Anzi le due minorenni, in più occasioni, si erano allontanate dalla struttura per fare rientro solamente il giorno successivo.
Le indagini permisero anche di accertare che i rumeni stavano cercando di indurre alla prostituzione altre due ragazze minorenni ospiti dello stesso centro, nonostante la rigida sorveglianza delle educatrici; all’epoca, dunque, era concreto il pericolo che la struttura di prima accoglienza potesse trasformarsi nell’anticamera di future violenze, visto che oramai era divenuta un centro di riferimento per i rumeni accampati nel vicino campo nomadi di Via Pantini.
Per questo, nel maggio del 2007, si decise di operare in assoluta emergenza, portando via dal Centro le due minorenni ed affidandole ad altre strutture. Nel frattempo, venne organizzata un’imponente operazione di polizia volta sia al ritrovamento dei rumeni responsabili dei reati denunciati, sia allo smantellamento del campo nomadi dove gli stessi si rifugiavano.
In quella circostanza furono arrestati i due rumeni che ieri sono stati condannati, ed un terzo minorenne che è stato deferito al Tribunale per i minori.