Montesilvano, Bravalipè: il primo circolo interculturale politico rom

Rom_Circolo_MontesilvanoMontesilvano. Bravalipè, ricchezza in lingua romanì, è il nome del primo movimento politico interculturale Rom italiano. Oggi, tra le polemiche di Forza Nuova, il presidente della Federazione italiana romanì, Nazzareno Guarnieri, e il presidente del circolo locale, Attilio Spinelli, hanno annunciato l’apertura del circolo Bravalipè di Montesilvano, affiancati da alcuni esponenti politici che hanno dichiarato il proprio supporto all’iniziativa.

Non c’è l’idea di sfociare in un partito politico, piuttosto quella di mobilitare la politica verso la popolazione rom e la popolazione rom verso l’educazione politica. “Vogliamo stimolare la popolazione rom locale ad esercitare i diritti elettorali da cittadini italiani quali sono, così da essere responsabili per il proprio futuro e per proporre soluzioni ai vari problemi dell’etnia rom”, ha dichiarato Nazzareno Guarnieri. Il circolo, presentato stamane in conferenza stampa, è già attivo da alcune settimane e annovera 16 persone, non solo rom, ma anche un immigrato e alcune persone vicine al mondo rom. Pronto a lavorare, il circolo partirà dal 9 dicembre con 4 incontri presso la sala convegni della Provincia di Pescara per informare e far conoscere a cittadini ed istituzioni il mondo rom, con un progetto europeo in collaborazione con l’Anci.

Uguaglianza, integrazione e legalità i temi maggiormente trattati dalla discussione odierna. “La strumentalizzazione della popolazione rom e la generalizzazione dei fatti negativi ha raggiunto livelli inaccettabili di pregiudizi e di discriminazione razziale”, aggiunge Guarnieri, “il reato è personale, mai di etnia. L’assenza di un programma politico di integrazione culturale con la minoranza rom è un vantaggio per l’illegalità”. Dello stesso avviso Francesco Ciattoni, coordinatore regionale dei giovani Udc:  “Se usciamo dai luoghi comuni, radicati nei secoli, che mossi dall’istinto ci portano a puntare il dito contro il diverso, possiamo compiere il lungimirante passo di riconoscere la diversità come qualcosa che arricchisce la comunità e il nostro territorio. Vanno risolte le problematiche di degrado ed emarginazione che spingono alla devianza: vanno rafforzati gli sforzi per la scolarizzazione dei bambini, vanno offerte possibilità concrete di inserimento degli adulti nel tessuto sociale ed economico”. Sostegno anche dal Pd: “Siamo interessati ad un progetto collettivo che porti l’intera etnia, non il singolo individuo rom, a lavorare insieme per cambiare la progettualità politica a loro inerente”, commenta il consigliere comunale Gianni Bratti.

Ma dalla politica, i rom, chiedono “integrazione vera, non solo quella sulla carta”, come puntualizza Attilio Spinelli. Politica, però, spesso è sinonimo di voti, candidature ed elezioni; Guarnieri sgombra il campo da ogni eventuale dubbio: “Spesso il voto del rom è stato strumentalizzato”, sottolinea, “in cambio di promesse di assistenzialismo. Noi non vogliamo politiche differenziate e né proponiamo un voto di scambio. Il nostro voto è a disposizione di chi, da destra o sinistra, voglia seriamente svolgere una politica di integrazione culturale, lavorando anche con dei consulenti rom. Ma si badi: nessun clientelismo”. E a chi prospetta future candidature, Guarnieri risponde: “Non puntiamo ad essere un partito, perché tutti i tentativi fatti in Europa hanno fallito per l’eterogeneità intrinseca ai rom. Ma non escludo una candidatura di un esponente rom: siamo la minoranza più grande d’Europa, abbiamo il sacrosanto diritto di richiedere una programmazione del nostro futuro”.

Proprio su questo aspetto sono piovute polemiche da parte di Forza Nuova, che ha organizzato una pacifica e simbolica manifestazione di protesta sotto palazzo Baldoni, sede della conferenza: “Contestiamo questo circolo perché si pone come movimento politico”, spiega il segretario cittadino Marco Forconi: “quindi in un momento elettorale potrebbero avanzare pretese o presentare un candidato: sarei pronto a far saltare le elezioni in tal caso”. Forza Nuova si dice rispettosa delle libertà altrui, ma si scaglia contro quella che definisce una “provocazione intollerabile, che arriva nonostante i morti di Alba Adriatica e Martinsicuro e la gambizzazione di un cittadino di Montesilvano a causa dei rom”, aggiunge Forconi, il quale chiude con un invito: “Sono disposto ad un confronto pubblico con Guarnieri, per parlare della cultura romanì sul nostro territorio, magari con il sindaco a fare da moderatore super partes, in rappresentanza della popolazione”.ForzaNuova_Montesilvano

Scontri dopo la conferenza. La reazione di Collettivo Autonomo per la Rifondazione Comunista. La giornata non si è conclusa in modo quieto: stando ad un comunicato rilasciato dal CARC, il piccolo presidio di Forza Nuova avrebbe scatenato agitazioni dopo la conclusione della conferenza stampa. “Questa mattina c’eravamo anche noi alla presentazione del circolo culturale e nonostante la massiccia presenza di polizia e carabinieri gli squadristi del terzo millennio sono ugualmente riusciti ad insultarci ed aggredirci con l’aiuto dei cittadini alcuni dei quali,addirittura,salutavano a braccio teso gli attivisti di Forza Nuova”, si legge nel comunicato stampa del CARC che esclama: “Ecco a cosa siamo arrivati,a consegnare città in mano a dei nazisti,xenofobi e intolleranti”.

Collettivo Autonomo per la Rifondazione Comunista, dunque, attacca direttamente e duramente Forconi: “Non sappiamo piu’ a chi rivolgerci,vorremmo vedere Forconi marcire per il resto dei suoi giorni in galera,sono mesi che ripetiamo a tutti gli organi di stampa l’enorme rischio che stiamo correndo,lasciando che il signore in questione continui a fare proselitismo senza freni.E’ un pazzo che si crede la reincarnazione di qualche maledetto uomo di un tragico passato che prima o poi finiranno col farlo riemergere.Una città in mano ai fascisti è una porzione di territorio lasciata in mano alla violenza e senza piu’ controllo.Fermatelo,prima che sia troppo tardi.

Il commento di Marco Forconi, coordinatore provinciale Forza Nuova: “Non so ancora in che lingua spiegare al professor Santino Spinelli (probabilmente non in italiano, viste le dichiarazioni) il fatto che il sottoscritto nutra profondo rispetto per la cultura romanì così come per qualsiasi altra cultura ed etnìa di questo pianeta. Il poblema non è etnico ed il vero sciacallaggio è sbandierare il razzismo quando invece la questione è puramente legalitaria. Non ho mai pronunciato termini come deportazioni di massa o fosse comuni semmai ho chiesto, e continuerò a farlo, l’applicazione di leggi come l’associazione a delinquere di stampo mafioso ed il 41-bis per i vari soggetti collusi in attività criminali reiterate nel tempo e capi clan. Infine, forse Spinelli non ha ben capito la situazione a Montesilvano, Pescara e in tutta la costa adriatica, da Vasto a San Benedetto: non sono io che mi sono svegliato una mattina e sono impazzito ma è il popolo che, nella sua unanimità (eccetto alcuni partiti politici di destra e sinistra) non vuole più tollerare la loro presenza e mi ha delegato come suo rappresentante. Al sindaco Cordoma, invece, vorrei solo dire che ho massimo rispetto per la sua persona ma credo che, prima di esprimersi su concetti come legalità ed imparzialità, dovrebbe innanzitutto guardarsi politicamente allo specchio e respirare profondamente prima di parlare. Io ho un calvario giudiziario da affrontare e che inizierà il prossimo 18 febbraio dal quale potrò anche uscirne condannato secondo la giurisprudenza ma assolto dal popolo, che mi sosterrà in massa mentre ribadirò a chi di dovere il modo in cui io eliminerò la piaga dell’illegalità a Pescara e Montesilvano, con la forza o senza”.

Daniele Galli

 

 

 

 

 

 

 

 

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