Alle 10.15 è scattato lo schieramento del Reparto d’Onore in Armi in piazza Garibaldi, alla presenza, tra gli altri, del Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, del Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e del Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase, oltre che degli assessori del Comune di Pescara, del Presidente della Circoscrizione Castellamare Paolo Tarantelli e del consigliere circoscrizionale Benedetto Gasbarro, e di alcune scolaresche della città, tra cui la classe IV A della scuola primaria ‘Flaiano’, la scuola media Antonelli-Croce e alcune rappresentanze dell’Istituto Tecnico ‘Michetti’, del liceo classico ‘D’Annunzio’ e dell’Istituto Magistrale-Liceo Pedagogico ‘Marconi’.
“Un paese forte, unito, coeso, è quello che sa ritrovarsi attorno ai propri simboli e a quei momenti che hanno segnato la nostra storia, come la Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale,- ha dichiarato il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia – una celebrazione importante per ricordare e rinnovare la memoria di quanti ogni giorno operano nei luoghi ‘caldi’ del mondo in missione di pace, spesso sacrificando la propria vita, un sacrificio che, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Napolitano, deve indurci a persistere e a insistere, per non rendere vano quello stesso sacrificio. E oggi Pescara ancora una volta ha fatto sentire la propria partecipazione e il proprio abbraccio ai nostri militari”. Dopo la cerimonia dell’Alzabandiera, accompagnata dall’esibizione del Coro della Polizia municipale di Pescara che ha eseguito l’Inno d’Italia e la canzone del Piave, e dopo la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Napolitano e del Ministro della Difesa Ignazio La Russa, si è svolto il rito dell’Onore ai Caduti e della deposizione delle tre corone d’alloro accompagnate dal Prefetto D’Antuono, dal Presidente Testa e dal sindaco Albore Mascia, seguiti dal cuscino di fiori lasciato dalle infermiere volontarie.
Monica Coletti