Penne, operazione ‘Gente pesante’. Due arresti per estorsione

DiRocco_Starinieri

Pescara. Estorsione e tentata estorsione: queste le accuse che hanno portato all’arresto di due pescaresi già noti alle forze dell’ordine, che per riscuotere crediti per diverse partite di droga hanno vessato per mesi un tossicodipendente di Penne, minacciandolo di violenze e di mandare “gente pesante” nel centro vestino a compiere gesti incisivi per convincere il giovane al pagamento. Da qui il nome dell’operazione mossa dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Carabinieri di Penne.

“Ti spariamo, ti mandiamo gente pesante a casa”: queste le minacce che Toni Di Rocco, rom di 22 anni, e suo cognato Gianluca Starinieri, 25 anni, entrambi pescaresi hanno rivolto per mesi ad un giovane tossicodipendente di Penne, anch’egli conosciuto per reati connessi alla droga, debitore nei loro confronti di circa duemila euro per varie partite di sostanza stupefacente prese a credito. Un’indagine partita il 4 giugno, come riferito dal Capitano dei Carabinieri Massimiliano Di Pietro, che ha portato ad un primo step il 19 giugno, con l’arresto in flagranza di reato per il Di Rocco. Pedinamenti di routine tenevano sotto controllo il tossicodipendente, controllato la mattina dell’arresto mentre prendeva l’autobus da Penne per Pescara con indosso la cifra, insolita per il soggetto, di 900 euro, che aveva percepito come indennità di disoccupazione. Gli agenti hanno lasciato procedere il giovane, che si è infatti recato a versare la prima tranche a Pescara, dal Di Rocco. Un successivo controllo dei Carabinieri ha rinvenuto nelle tasche dello zingaro ventiduenne le banconote con le matricole precedentemente in possesso del debitore, facendo scattare l’arresto in flagranza di estorsione.
Comincia, così, l’indagine tradizionale: interrogatori al ragazzo vessato, ai familiari, analisi dei tabulati delle telefonate e degli sms inviati tra i tre soggetti. “Il padre del ragazzo e alcuni familiari hanno raccontato di numerosi viaggi serali a Penne, a fini intimidatori, dei soggetti arrestati”, spiega Di Pietro. Alta la reticenza a parlare da parte del tossicodipendente, impaurito da ritorsioni dell’ambiente rom, dalla ‘gente pesante’ che si sarebbe potuto ritrovare sotto casa. Una seconda tranche di 500 euro era stata pagata sempre nel corso dell’estate, lo stesso padre del ragazzo l’aveva accompagnato alla consegna tra Pescara e Sambuceto. Ma non bastava e non bastavano le promesse di pagamento: soldi da recuperare con lo spaccio nella zona di residenza. “Abbiamo ragione di pensare che siamo intervenuti giusto in tempo, poco prima che questa ‘gente pesante’ si recasse a Penne a compiere il proprio lavoro”, continua il Capitano Di Pietro.
Nei primi giorni di ottobre è stato tratto in arresto il tossicodipendente per l’attività di spaccio, e sono arrivati, quindi, gli spunti investigativi che hanno portato anche allo Starinieri, accusato di tentata estorsione in concorso con il cognato, Di Rocco. Stamane l’esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal Gip di Pescara, Luca De Ninis su richiesta del Procuratore Pompa. Entrambi sono ora agli arresti nel carcere di S.Donato.

Daniele Galli

 

 

Gestione cookie