Il prossimo passo sarà l’adozione di interventi naturali per impedire la formazione di alghe, mentre gli uffici del Comune stanno completando la progettazione della terza fase, la più difficile, che prevede la realizzazione di un’ulteriore condotta per l’eliminazione dei detriti che si depositano sul fondo del laghetto.
A renderlo noto è l’assessore comunale ai Parchi Nicola Ricotta. “La scorsa estate” ha detto “l’amministrazione comunale, appena insediata, è stata interessata dall’emergenza verificatasi proprio nel parco del lago per l’improvvisa moria di anatre selvatiche causata dalle spore di clostridium, ossia il botulino, rintracciato poi dall’Arta solo in alcuni punti del lago stesso, nella misura di 40mila microgrammi per ogni metro cubo d’acqua. Un parco che inevitabilmente pagava sei anni di completo abbandono e degrado. Durante l’inverno abbiamo preso in mano la situazione, effettuando interventi di manutenzione tesi a ripristinare l’equilibrio ambientale dell’area, anche attraverso la pulizia costante del canale di scolo. Nel frattempo abbiamo reperito i primi fondi necessari per effettuare interventi di risanamento, 40mila euro in tutto, 20mila euro del Comune e 20mila euro finanziamenti regionali”.
La nuova condotta realizzata parte all’altezza del cancello d’ingresso e, costeggiando il laghetto, arriva sino alla curva dell’estremità sud, dove si creava il ristagno dell’acqua con la formazione delle alghe in superficie, dando alla vasca l’aspetto di una pozza putrida con uno strato di melma, in realtà costituito da detriti e alghe.
Nel frattempo l’amministrazione ha anche acquistato un macchinario che ci sta consentendo di aspirare e di asportare detriti e alghe. “Gli effetti positivi” ha aggiunto Ricotta “sono già evidenti: la nuova condotta, con la realizzazione anche di una griglia aperta sulla parte sud, è già entrata in funzione e ha innanzitutto eliminato il cattivo odore prima proveniente in maniera costante dalle alghe in putrefazione. L’acqua ha riacquistato limpidezza e abbiamo registrato la presenza di qualche alga solo su una sottile fascia a sud-ovest del lago, presenza che per ora stiamo tenendo sotto controllo grazie all’utilizzo quotidiano dell’aspiratore e che risolveremo definitivamente con la seconda fase dell’intervento, tesa a impedire il riformarsi delle alghe con l’utilizzo di metodi naturali, come l’introduzione di alberi specifici”.
Per quanto riguarda, infine, le polemiche relative ai presunti danni che sarebbero stati arrecati ai pini durante il cantiere per il taglio di alcune radici, l’assessore ha sottolineato che “non c’è stato alcun danno alle piante: gli scavi sono avvenuti a ben due metri di distanza dall’apparato radicale dei pini, dunque non ci sono stati problemi di stabilità per gli alberi. Nel frattempo il lago è tornato a popolarsi di anatre di diverse razze che di nuovo stanno deponendo le uova sull’isolotto, dimostrando le buone condizioni dell’area”.