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Pescara, approvato nuovo piano regolatore esecutivo dell’area della Majella

Pescara. Si è finalmente concluso l’iter, iniziato nel 2005, che ha portato all’approvazione definitiva del nuovo piano regolatore esecutivo (PRE) dell’area della Majella. Nel corso di una conferenza stampa, che si è svolta questa mattina in Provincia, sono state illustrate le caratteristiche del nuovo strumento urbanisitico, che darà nuovo impulso allo sviluppo edilizio di tipo ecocompatibile in un’area strategica e sottoposta a numerosi vincoli come quella nei pressi dell’Abbazia di San Liberatore a Serramonacesca  e della stazione sciistica di Passolanciano – Majelletta”.

Un momento storico per la nostra area”. Così lo ha definito il sindaco di Serramonacesca e vicepresidente del Consiglio provinciale, Andrea Di Meo, che ha sottolineato l’attesa di 30 anni prima di vedere redatto il nuovo piano.

L’accordo è stato raggiunto dopo il nulla osta di 26 enti e l’intesa definitiva con il Parco” ha spiegato il primo cittadino, “in virtù del quale si è deciso di procedere alla realizzazione di infrastrutture e di opere di edilizia privata ecocompatibili. Con questo strumento si apre una nuova possibilità di sviluppo anche per i terreni agricoli. Finora, la legge che regolava la questione era molto restrittiva. Oggi invece anche per il territorio delle frazioni, a carattere prettamente agricolo, si sblocca la possibilità di rivedere le destinazioni d’uso e dunque di poter realizzare nuove edificazioni”.

Santino Iezzi, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, ha messo, invece, in luce l’opportunità di riqualificazione di quest’area della montagna pescarese, che “avrà la possibilità di edificare, di riqualificare la viabilità e di dare risposte concrete e aggiornate alle richieste di insediamento di Serramonacesca,  che da qualche anno è in forte ripresa”.

Tale approvazione, avvenuta ad opera del commissario ad acta Antonio Sorgi, dirigente regionale, è stata resa possibile grazie al lavoro sinergico dei tecnici di Comune, Enti e Parco, che hanno dovuto superare i numerosi vincoli di tipo ambientale, idrogeologico e archeologico cui era sottoposta l’area.