Si tratta della possibilità per alcuni lavoratori in mobilità di prestare la propria attività a Palazzo di Giustizia per un periodo compreso tra 8 e 12 mesi per 20 ore settimanali. “In questo modo” ha spiegato Testa, “le persone espulse dal mercato del lavoro potranno usufruire di un’opportunità formativa a Palazzo di giustizia e nello stesso tempo contribuiranno a fronteggiare il carico di attività del Tribunale, aumentato per il blocco del turn over”.
Le unità in organico per il personale amministrativo sono, infatti, 111, ma dall’11 novembre 2008 i pensionamenti sono stati 26 e altri sono in programma per effetto della manovra del governo. “Stando così le cose” ha commentato Cassano, “il Tribunale non è più in grado di rendere un servizio efficiente, e ha bisogno di personale. Grazie a questa iniziativa, ha sottolineato, sarà possibile assicurare lo svolgimento delle attività nei nostri uffici”.
I lavoratori coinvolti sono quelli iscritti nella lista di mobilità del pescarese che percepiscono un’indennità di mobilità. A settembre sarà promosso un bando, poi gli addetti saranno preselezionati dai Centri per l’impiego della Provincia e la scelta finale sarà effettuata dal Tribunale. L’utilizzo di questi lavoratori non comporterà comunque la cancellazione dall’elenco anagrafico dei Centri per l’impiego o dalle liste di mobilità.
Si comincerà con sei unità (con una riserva nel bando per le donne), ma questo numero potrà essere ampliato. Le attività da svolgere sono di tipo impiegatizio (operativo/amministrativo) e la durata del protocollo è di due anni.