L’inchiesta coinvolge 36 persone e, oltre a Cantagallo, sono stati rinviati a giudizio Renzo Gallerati, ex sindaco, l’ex assessore Paolo Di Blasio, l’ex dirigente dell’ufficio urbanistica Rolando Canale, l’ex capo di gabinetto Lamberto Di Pentima, l’ex vice sindaco Marco Savini, gli ex assessori Attilio Vallescura, Guglielmo Di Febo, Cristiano Tomei, l’ex dirigente ai lavori pubblici Vincenzo Cirone, gli imprenditori Duilio e Gianni Ferretti, Giuseppe Di Pietro, Enio Chiavaroli e Vladimiro Lotorio, e un ex componente della squadra mobile Salvatore Colangelo, Davide Loco, Mario Loco, Ciro Di Santo, Alessio Carletti, Giovanni Paglione, Alfonso Di Cola, Andrea Diodoro, Simonetta Giansante, Michele Blasiotti, Antonio Camperchioli, Fabrizio D’Addazio, Enzo Perilli, Angiolo Barneschi, Maria Chiola, Luca Bitondo, Giuseppe Pellegrini.
L’ex assessore Di Blasio è stato però prosciolto dall’accusa di calunnia, così come altri imputati, tra questi anche Cantagallo e Gallerati, prosciolti da alcune accuse, mentre per alcuni reati è stata dichiarata la prescrizione.
Il processo prenderà il via davanti al tribunale collegiale di Pescara il 22 febbraio prossimo.
Le accuse, di cui devono rispondere a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione all’abuso di ufficio.
Bruno Chiulli, titolare della Green Service, ha invece patteggiato nove mesi ed è stato prosciolto dall’accusa di associazione per delinquere; Franco Flacone, invece, è stato condannato a otto mesi per concorso in abuso. Infine l’imprenditore Luigi Conti e il geometra Luciano Melchiorre, sono stati assolti come chiesto dal pm Gennaro Varone.