Pescara. “Negli anni lo sviluppo urbanistico ha notevolmente ridotto le aree verdi” hanno comunicato Conalpa e l’Organizzazione regionale Pro Natura, che non una nota stampa hanno evidenziato la necessità di intensificare gli investimenti sulle aree verdi come rimedio a inquinamento e smog.
“Le arterie stradali presentano delle alberature che sono state colpite da potature non eseguite a regola d’arte, che hanno indebolito la struttura degli alberi ed loro potenziale ecoservizio contro l’inquinamento”.
“Un importante risultato nell’abbattimento delle polveri sottili può essere dato da una gestione arborea di qualità: messa a dimora di tantissime nuove piante (scegliendo specie resistenti), realizzazione di siepi sempreverdi e boschi urbani di biocompensazione , promozione di terrazzi e tetti verdi, progetti di verde verticale”.
“Le principali caratteristiche che rendono un albero spazzino delle polveri sottili e gas inquinanti risiedono nelle foglie: grandezza degli stomi che immagazzinano i gas inquinanti e presenza di peli (cere e tricomi), che risiedono nella pagina inferiore della foglia e che trattengono il particolato che viene poi dilavato dalle piogge”.
Ecco un elenco dei principali alberi anti – inquinamento che possono essere usati in ambiente urbano:
bagolaro, biancospino, tiglio, platano, acero campestre, acero riccio, acero di monte, albero di Giuda, ontano nero, gelso nero, gingko, orniello, frassino maggiore, leccio, melo da fiore, mirabolano, ciliegio selvatico, sambuco, olmo comune, Cerro, Liriodendron, Carpino bianco.
Per quanto riguarda le siepi, è stata fatta una lista di specie arbustive che possono essere utilizzate per creare pareti verdi da combinare alle alberature sopracitate: agrifoglio, il viburno, corbezzolo, photinia, alloro, ligustro, eleagno.